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18/9/2007
Segnalaz. Soprint.
Min.BB.CC.
 
 

 

 

In toscana.it - Il Festival
Festival della creatività
Firenze 2007-2010

Il Festival della Creatività come le feste medicee del '400

 

"Saper riorganizzare ciò che conosciamo per trovare quello che non conosciamo...guardare con occhi nuovi ciò che diamo per scontato"; con queste parole il filosofo dell'educazione George kneller definisce la "creatività". Essere creativi significa in altre parole ripensare la realtà che ci circonda, ricombinare in modo originale elementi già esistenti alla ricerca di nuove soluzioni, immaginare nuove possibilità non ancore concepite." - Riportiamo la citazione del n. 31 del magazine giovani del Comune di Firenze."

Nemmeno Pitti Uomo, la festa nazionale dell'Unità o la grande mostra su Leon Battista Alberti del 2006 patrocinata dal Ministero dei BB.CC. hanno mai radunato nella città dei fiori un pubblico da stadio come l'evento della Fondazione Sistema Toscana.

Intanto l'operazione di marketing: l'evento di comunicazione ha interessato un target generalista molto esteso e ha coinvolto anche gli istituti scolastici della toscana. Cosa rara a giudicare dei precenti eventi; una campagna pubblicitaria estesa a tutto tondo. Quindi la risposta all'evento: nella sua seconda versione questa parabola si colloca come paradigmatico fenomeno sociale, la formula funziona, la voglia di temperie creativa esiste, è molto radicata nell'immaginario popolare occidentale e corrisponde in seconda battuta ad un fenomeno nazional-popolare esteso. Una dinamica che richiama da vicino nei suoi etimi le categoria del nuovismo futurista anni 10: colore, velocità, dinamica, luminosità, sonorità, ma più in generale si atteggia come uno scenario ludico completo. Il diritto all'evasione e all'immaginario libero, onirico, modulare, un evasione esaustiva che nonostante tutto non impegna la cognitività perchè vuol essere divertimento puro, luogo di incontro, di ritrovo e di riconoscimento dei ruoli sociali.

Quindi un evento delizioso e irritante, difficile da maneggiare questo cordiale, forse pletorico evento multimediale la cui gola poderosa sa articolare ogni sorta di voci: ambiguo e anche contradditorio capace di invenzioni straordiarie di intuizioni fulminee e inquietanti, di fantasie furibonde ed ilari; insieme inclina ad una corrività da mediocre libertinaggio dei sentimenti. Macchine parcheggiate su tutta la lunghezza del sottopasso della fortezza fino ad arrivare all'interno del parco, uno scenario sconcertante che ci fornisce il polso di una situazione riguarda i grandi eventi mediatici, la fame e il consumo di euforia, colori, dinamiche retiniche e sensoriali.

Una dinamica alla Lewis Carrol dove il personaggio di Alice è un catalogo di divertimenti, una grande sala giochi, baraccone dagli specchi deformanti, instancabile inventore di macchine illusorie , scatole ribaltabili e puzzles matematici, giganteschi luoghi da gioco; carte e scacchi. Consapevole arbitraria e insieme vessatoria facies delle regole linguistiche, l'evento suggerisce nuove leggi combinatorie destinate a celebrare totalmente il libero arbitrio. Un intreccio narrativo tanto illuminante quanto l'esegesi della redazione del tg3 che ha segnalato in Second Life e l'epopea virtuale degli Avatar l'epitome dei contenuti dell'evento.

Non diversamente dalle faraoniche kermesse del divertimento del Quattrocento mediceo il festival si configura come un alchemico strumento di normalizzazione sociale in cui l'evasione è pianificata come strategia politica: "Firenze era famosa da generazioni in tutta Europa per la sua festosità: in nessuna città si svolgevano tenti e tali spattacoli...". Le feste, la distrazione e il divertimento, assumevano l'aspetto di controllo della città configurandosi come puro strumento di evasione. Nel nuovo millennio la fenomenologia della manifestazione fiorentina, non diversamente dalla Firenze medicea, nega il diritto all'informazione e alla controinformazione nonchè alla trasparenza sulle importanti operazioni di speculazione immobilare di cui nessuno parla che hanno interessato il cuore del centro storico di Firenze.

Nella kermesse solo un modesto e inconsistente spazio sul territorio ospitato nella Sala delle Colonne della Fortezza dal titolo "Paesaggio toscano XXI secolo" visitato da baroni universitari che fanno pubblicità alle ultime loro pubblicazioni finanziate con soldi pubblici. Niente altro sulla città, nessun interesse sul contenitore, sulla realtà delle grandi trasformazioni che hanno interessato il patrimonio storico per il quale le Soprintendenze non hanno esercitato alcuna facoltà o volontà di tutela, tantomeno di informazione.

 

Giardino Scala-GherardescaAbbiamo dunque il dovere di ricordare la lista dei mostri e la vergogna che investe l'amministrazione fiorentina. Ricordiamo i problemi aperti negli ultimi cinque anni che hanno attirato sul patrimonio della città dei fiori grandi capitali privati per imponenti speculazioni immobilari volte a sfigurare in maniera irreversibile il tessuto già compromesso dal dopoguerra del centro storico della città:

 

  • Il futuro del Complesso di Monte Uliveto

 

In attesa di una cortesa risposta o di una auspicabile presa di posizione da parte dall'amministrazione fiorentina salutiamo cordialmente.

 

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