|   "L'indagine 
              conoscitiva affidata al Dott. Forlani mirava a fornire un modello 
              o più modelli che descrivessero "ie condizioni statiche del monumento 
              con la valutazione della stabilità, compresa quella sismica, sia 
              sulle strutture in elevazione sia in quelle fondali, e l'analisi 
              causa/effetto delle situazioni esaminate per consentire la scelta 
              delle soluzioni progettuali opportune da adottare caso per caso." 
              L'indagine proposta era quindi indirizzata a conoscere: le caratteristiche 
              meccaniche, in campo elastico ed elastoplastico delle varie tipologie 
              murarie in elevazione e la verifica dello stato delle fondazioni 
              e del terreno di appoggio. Riconosciute le proprietà geomeccaniche 
              del sistema si può risalire allo stato della stabilità attuale della 
              Cattedrale, e successivamente si può definire il programma degli 
              interventi per l'indagine cosi proposto dallo Studio Forlani. 1)	
              L'indagine visiva con le mappature delle pareti e strutture ammalorate 
              della successione degli interventi murari possibilmente confermati 
              dalla ricerca archivistico storica.  2) 
              La scelta tra varie tipologie di aree rappresentative dove eseguire: 
               a) 
              saggi con metodologia microsismica in aree eterogenee e discontinue; 
               b) 
              saggi con metodologia meccanica e prove penetrometriche di taratura 
              delle malte;  e) 
              prove di laboratorio su campioni carotati.  Per 
              l'indagine microsismica nel periodo Settembre-Ottobre 1998 il prof 
              Marchisio e il doti Gucci per lo Studio Sgai hanno provveduto ad 
              effettuare le prove microsismiche; durante la campagna geognostica 
              non distruttiva sono state effettuate: n° 85 profili a rifrazione 
              su basi di 2-4 m, con 6-12 trasduttori per base e numerose energizzazioni; 
              n° 10 tomografie per trasparenza; n°I5 misure tomografìche SST m 
              6 fori (in ogni foro sono stati effettuati 2 o 3 cicli di misure 
              completi con espansione in diverse direzioni); n° 6 fori di carotaggio 
              con 0 60 mm e prelievo di campioni; n°36 serie di misure penetrometriche 
              PNT-G sulle malte. L'esecuzione delle misure è risultata particolarmente 
              difficile. Alla consueta delicatezza delle misure microsismiche 
              su basi piccolissime si è aggiunta la forte disomogeneità delle 
              murature della Cattedrale sommata ad un elevato degrado delle superfici. 
              Nonostante questo si sono ottenuti, grazie anche alla sovrabbondanza 
              delle prove ed alla cura sia nell'esecuzione delle stesse sia nella 
              lettura manuale degli 851 sismogrammi, risultati molto soddisfacenti. 
              Per quanto riguarda le Tomografìe Sismiche, brevemente se 
              ne riportano i risultati. Sui 
              muri perimetrali ne sono state eseguite due; - una attraverso 
              la muratura esterna destra della Cattedrale, all'altezza della cappella 
              C2; la ricostruzione tomografica è risultata stabile nonostante 
              il piccolo spessore del muro e la sezione ricostruita indica una 
              velocità media all'interno dell'ordine dei 2000 m/s. - una attraverso 
              la muratura esterna sinistra della Cattedrale, all'altezza della 
              cappella C2; anche questa ricostruzione tomografica è risultata 
              stabile nonostante il piccolo spessore del muro e lo stato disastroso 
              della superficie estema, sotto il portico, dove si sono fatte le 
              energizzazioni.  Sui 
              pilastri della cupola sono state eseguite quattro tomografie; 
              - una tomografia attraverso il pilastro anteriore destro; velocità 
              molto elevate in corrispondenza delle superfici esterne e più basse 
              (ma non bassissime) all'interno; ben visibile un palo iniettato; 
              la zona a bassa velocità in basso a destra coincide con un tratto 
              di intonaco in pessime condizioni; - una tomografia attraverso il 
              pilastro anteriore sinistro; velocità molto elevate nella parte 
              alta e in basso a sinistra; - una tomografia attraverso il pilastro 
              posteriore sinistro; la parte interna risulta molto omogenea, con 
              velocità di circa 2500 m/s; un'area ad alta velocità è evidenziata 
              in basso a ds (un palo iniettato?); - una tomografia attraverso 
              il pilastro posteriore destro; anche in questa sezione la parte 
              intema risulta molto omogenea, con velocità di circa 2000 m/s; un'area 
              ad alta velocità è evidenziata in basso (un palo iniettato?) ed 
              in superficie, da entrambi i lati, si notano altezze molto localizzate 
              di anomalie positive e negative.  Sulle 
              murature esterne nella zona absidale le tomografie rilevano 
              qualche picco a velocità medio-bassa intorno ai 1000 m/s. Nella 
              Torre campanaria al piano delle campane sono state eseguite 
              due tomografìe: - attraverso il lato Sud del muro della torre all'altezza 
              delle campane, verso l'angolo SW, sono state eseguite sia misure 
              tomografiche classiche per trasparenza che con la tecnica SST (Sondaggio 
              Sismico Tomografico) in un foro effettuato a questo scopo; la tomografia 
              mette in evidenza velocità mediamente molto basse (le peggiori misurate, 
              tra 500 e 700 m/s) tranne un paio di anomalie ad alta velocità (con 
              ogni probabilità pali iniettati); - la tomografia che interessa 
              la parete Ovest della torre, verso l'angolo NW, indica invece una 
              situazione nettamente migliore, con velocità medie dell'ordine dei 
              1500 m/s.  Al 
              piano intermedio della Torre Campanaria la tomografia è stata 
              eseguita attraverso la parete Sud, tra la finestra e l'angolo SW. 
              Sulla stessa muratura sono state fatte anche due tomografìe SST 
              nel foro 2 ed un profilo a rifrazione verticale, R26. La tomografia 
              mette in evidenza una situazione relativamente omogenea, con velocità 
              medie tra 1500 e 2000 m/s lungo la parete interna e dell'ordine 
              dei 1500 m/s all'interno, con una forte anomalia nella zona centrale 
              dovuta evidentemente ad un palo, ed un'area allentata sulla superficie 
              estema (degrado + effetto iniezioni?). Un'altra tomografia è stata 
              eseguita attraverso la parete Ovest, tra la finestra e l'angolo 
              NW. Sulla stessa muratura sono state fatte anche due tomografie 
              SST nel foro 3 ed un profilo a rifrazione verticale, R29. La tomografìa 
              mette in evidenza una situazione relativamente omogenea, con velocità 
              medie sull'intero spessore tra i 1100 e i 1500 m/s.  Nella 
              zona centrale è presente una forte 
              anomalia dovuta evidentemente ad lina barra in acciaio iniettata. 
              Sulla superficie esterna sono evidenziate due anomalie positive 
              alternate ad aree allentate (effetto del degrado o delle iniezioni?). 
               Infine 
              nella Torre campanaria al piano terra sono state eseguite 
              nella parete Ovest n° 3 tomografie SST indipendenti, con espansione 
              verso l'alto (profilo rosso), verso il basso (profilo blu) e verso 
              destra (profilo verde). Fino a 0.4 m tutti i profili mettono in 
              evidenza buon materiale, con velocità maggiori in direzione verticale 
              (quasi 3000 m/s in alto, tra 2100 e 2600 in basso) e minori ma sempre 
              elevate (2000 m/s) in direzione orizzontale, comportamento tipico 
              delle strutture murarie. Tra 0.4 e 0.9 m si hanno valori minori 
              (intorno ai 1200 m/s) salvo un picco elevatissimo solo nel profilo 
              verso l'alto (che deve aver incontrato uno dei pali iniettati). 
              Oltre 0.9 m si ha un ulteriore calo a velocità molto basse (5-i 
              600 m/s). Le misure microsismiche sono state integrate con un'indagine 
              sulle malte con il penetrometro Gucci (PENT-G), uno strumento che 
              permette di valutare la resistenza della malta e di ricostruire 
              la resistenza delle murature. L'analisi dei risultati mette in evidenza 
              come le malte utilizzate nelle diverse parti della Cattedrale abbiano 
              caratteristiche meccaniche sensibilmente diverse le une dalle altre. 
                Nel 
              paramento esterno destro e in quello dell'abside la malta, 
              utilizzata in strati sottili per sigillare i commenti tra le pietre 
              squadrate e accostate le une alle altre, ha una resistenza medio-bassa 
              stimata tra 2.8 e 5.6 N/mmq. Le letture effettuate sullo strato 
              superficiale hanno dato valori simili a quelle ottenute, scarificando 
              preventivamente la superficie dei commenti. La boiacca utilizzata 
              nelle iniezioni di rinforzo di questi elementi ha invece caratteristiche 
              nettamente superiori (22.6 N/mmq). I valori diminuiscono sensibilmente 
              se ci si sposta sul muro esterno sinistro. Qui la muratura è formata 
              da pietre di forma irregolare con notevole quantitativo di malta. 
              La muratura si presenta degradata, in quanto sono visibili numerosi 
              vuoti e porzioni di malta erose. Nella malta sono presenti inerti 
              di grosse dimensioni, superiori a 1 cm, che hanno reso più difficoltosa 
              la misura. La resistenza a compressione stimata va da 0.6 a 1.2 
              N/mmq, valori decisamente bassi.  Le 
              prove di laboratorio hanno interessato i materiali da costruzione 
              della Cattedrale. Il prelievo di tali materiali, durante la campagna 
              delle prove in sito, è stato fatto prevalentemente per mezzo di 
              carotaggi sulle opere murarie; alcuni spezzoni si sono prelevati 
              direttamente. In sintesi i materiali da costruzione reperiti sono 
              raggruppati in cinque tipologie:  - 
              elementi di muratura costituiti da blocchi arenacei cementati;  - 
              elementi di muratura costituiti da blocchi arenacei a debole cementazione; 
              - elementi di muratura in laterizio; - 
              boiacca di consolidamento;  - 
              malta legante della muratura.  Per 
              ogni tipologia di materiale si sono eseguite una serie di test per 
              la determinazione . delle caratteristiche intrinseche, fisiche e 
              meccaniche, che sono riportate nella relazione Forlani. Sui materiali 
              da costruzione, oltre ai test fisico-meccanici, si sono effettuate 
              delle analisi chimiche-mineralogiche-petrografiche. I risultati 
              di tali prove vengono descritti nella Relazione Foriani. Su n° 2 
              campioni di malta cementizia sono state eseguite delle analisi mineralogiche 
              per diffrattometria a raggi X con dosaggio del CaC03 totale per 
              calcimetria; successivamente i due campioni sono stati esaminati 
              secondo la procedura petrografica in sezione sottile. Tali campioni 
              analizzati si riferiscono alla malta di iniezione (del riempimento 
              della volta della navata centrale); e ad un campione prelevato in 
              sondaggio dalla muratura della zona basale della facciata lato Ovest 
              e corrispondente alla malta di collegamento dei conci lapidei. I 
              risultati sono presentati nella citata Relazione.  Inoltre 
              la Relazione Forlani presenta la visualizzazione solida della 
              Cattedrale. Lo studio è suddiviso in due modellazioni: uno che 
              riguarda la struttura della Chiesa Cattedrale e uno che riguarda 
              la Torre Campanaria. Gli stati deformati e le tensioni in 
              alcuni punti caratteristici delle strutture sono riportati negli 
              allegati di Forlani. Sinteticamente, per quanto riguarda la Chiesa, 
              è segnalato che:  - 
              la struttura presenta, per il solo effetto dei carichi statici, 
              una dissimmetria che fa deformare maggiormente la struttura dal 
              lato piazza;  - 
              la deformata elastica massima è dell'ordine dei 2 mm; - le tensioni 
              maggiori sono riscontrate a livello del portico lato piazza, le 
              cui colonne hanno delle tensioni dell'ordine dei 40 Kg/cmq;  - 
              le colonne centrali della Chiesa hanno delle tensioni comprese tra 
              11 kg/cmq (lato campanile) 14 kg/cmq (lato piazza);  - 
              i muri laterali hanno tensioni di 3-4 kg/cmq; - le strutture delle 
              volte inferiori hanno delle tensioni che oscillano tra i 2 kg/cmq 
              di trazione e i 4 kg/cmq di compressione;  - 
              la volta superiore, per la sua conformazione presenta invece delle 
              trazioni che non superano i 4 kg/cmq e compressioni di 2 kg/cmq. 
               Per 
              la torre Campanaria è stata eseguita sia l'analisi statica 
              sia quella dinamica per struttura sottoposta ad un sisma di 1° categoria. 
              Le sollecitazioni ottenute per effetto di un sisma diretto secondo 
              due direzioni ortogonali sono state composte con le sollecitazioni 
              ottenute in condizione stanca. Riassumendo si ottengono le seguenti 
              considerazioni:  - 
              la deformata elastica massima è circa 1.3 mm;  - 
              le tensioni maggiori di compressione in condizioni statica sono 
              riscontrate a livello fondazioni e sono dell'ordine dei 10 kg/cmq; 
               - 
              per effetto di un sisma di prima categoria le tensioni di lavoro 
              a compressione diventano dell'ordine dei 20 kg/cmq e a trazione 
              dell'ordine dei 10 kg/cmq (lato piazza);  - 
              la deformata elastica in condizione sismica è dell'ordine dei 6 
              mm in sommità;  - 
              i comportamenti delle cerchiature in acciaio (Bordoni 1750) e le 
              successive del 1903, non trovano un riscontro nella simulazione 
              al modello perché allo stato attuale scollegate; in realtà le rotture 
              riscontrate potrebbero derivare dall'ammaloramento dei materiali 
              e solo parzialmente dalla trazione esercitata sugli stessi, o da 
              effetti sismici. In 
              conclusione si evince dalle analisi Forlani che "il 
              Monumento nella sua complessa interezza è sostanzialmente in condizioni 
              discrete, così come risulta 
              dai valori medi riscontrati. Ma 
              alcune analisi hanno dimostrato in realtà come i valori medi siano 
              il frutto di una successione di zone ad alta velocità ed alto 
              valore di moduli elastici, con altre molto basse, che non predispongono 
              a giudizi ugualmente positivi specialmente 
              per i comportamenti disomogenei in caso di sisma". 
              E sono citati, tra gli interventi urgenti, quello sul lato Nord 
              del portico, per la muratura e per le colonne, o-quello sulla volta 
              della navata centrale; su tali interventi la relazione Forlani fornisce 
              alcuni suggerimenti, con il ricorso a prodotti fibro-compositi, 
              rispetto all'acciaio più resistenti, molto più leggeri, inattaccabili 
              dalle ossidazioni e dalle alterazioni nel tempo. Le uniche diverse 
              posizioni tra i due Gruppi di Studio sono, nel particolare, che 
              per lo Studio Forlani le tomografie indicano chiaramente gli effetti 
              di barre iniettate in sovrapressione, che ha rotto il legame coesivo 
              delle malte nell'immediato intorno, mentre per lo Studio Guemeri-Sposito 
              ciò è probabile. |