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Luca Preziosi
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Modelli fiorentini- Costa adriatica
Cagli e (PU) | sec XVI
Marzo 2024
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Palazzo di Luca Preziosi, i modelli fiorentini arrivano nella Costa adriatica

"Giuliano da Sangallo, Brunelleschi, Leon Battista Alberti, (La nuovissima facciata di S. M. Novella 1470), Bartolomeo Corradini (Fra' Carnevale) Maso di Bartolomeo: i modelli Fiorentini circolavano copiosi nella Costa adriatica, nel cantiere del palazzo ducale di Urbino a partire dalla metà del Quattrocento. Sappiamo della costante contaminazione che avveniva per i modelli fiorentini attraverso il cantiere del Palazzo Ducale di cui queste opere sono un autentico manifesto sia sul piano albertiano che su quello brunelleschiano. In questa relazione stilistico-formale c'è più di quanto si possa immaginare sulla scoperta delle due opere giovanili bramantesche che siamo riusciti a documentare con fonti bibliografiche e archivistiche (già esistenti dal 1949) del secondo Dopoguerra. La mancanza di investimenti di ricerca ha determinato infatti un incredibile vuoto storiografico dagli anni Settanta che il Forum Bramante 2023, Bramante e Palladio, le origini dell'architettura moderna, ha cercato di colmare con questa nuova pubblicazione insieme al Catalogo inedito di Arnaldo Bruschi della "Mostra che ha fatto il giro del mondo"

"Giuliano da Sangallo, Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Bartolomeo Corradini (Fra' Carnevale): Florentine models circulated copiously on the Adriatic Coast, in the construction site of the ducal palace of Urbino starting from the mid-fifteenth century. In this stylistic-formal relationship there is more than one could imagine about the discoveries of the two early Bramante works that we have managed to document with bibliographic and archival sources (which already exist) since the Second World War. A gap probably due to the lack of research funds, scholarships and investments. Given that the Bramante foundation stopped in 1971. This policy resulted in an incredible historiographical void that the Bramante Forum tried to fill with this new publication together with Arnaldo Bruschi's unpublished catalog of the "Exhibition that toured the world".

(L.b.c.)

A - Montefiorentino (PU) ’interno della chiesa di San Francesco la Cappella gentilizia dei conti Oliva, signori di Piagnano, costituisce uno splendido esempio di arte toscana nelle Marche. Voluta dal conte Carlo Oliva nel 1484; di questi custodisce i sarcofagi che riprendono la tipologia ad arcosolio di scuola fiorentina, scolpite da Francesco di Simone Ferrucci da Fiesole. Anche l’architettura dalla cupola della Cappella, uno spazio di evidente contaminazione brunelleschiana, secondo il modello delle Sacrestia Vecchia di S. Lorenzo a Firenze" Immagine della cupola Courtesy "i Luoghi del silenzio"

"I Bugnati fiorentini, (muro con lavorazione a bugnato), riferimento per la costruzione della facciata del palazzo di città del Giureconsulto della corte dei Montefeltro Luca Preziosi, per Palazzo Preziosi-Brancaleoni. "Il bugnato della fronte principale rimanda l'esempio di bugnato rustico del palazzo dello Strozzino in Firenze che Palla Strozzi ebbe a far realizzare negli anni 1425-1434 su disegno di quel Michelozzo che più tardi nel 1444 avrebbe progettato per Cosimo de Medici il primo palazzo bugnato di chiara impronta rinascimentale.
A. Mazzacchera, Portali gentilizi a Cagli,1999, p. 28
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..a proposito del 'bugnato fiorentino', nella Costa adriatica il bugnato di facciata non ha mai fatto scuola (alcuni casi di bugnato regolare si segnalano nelle città di Fossombrone) tantomeno il bozzato irregolare, introdotto nel palazzi di Cosimo de' Medici, che Luca Preziosi utiizza per il suo palazzo di Città con evidenti analogie con i tratti identitari dei palazzi fiorentini della metà del Quattrocento. I lavori cominciarono alla fine del XIV secolo e si protrassero fino al 1440 con la costruzione della facciata, di gusto fiorentino, attribuita alla scuola di Michelozzo di Bartolomeo

(L.b.c.).

Planimetria in dettaglio del Centro storico della città di Cagli con in perimetro nero la posizione del palazzo di Luca Preziosi, in grigio, con un ampio spazio interno centrale, il palazzo Tiranni-Carpegna in via XX settembre nei pressi di Porta lombarda e adiacente al convento di S. Domenico.

"Non molti anni dopo la morte di Mons. Felice, il figlio Pietro viene ferito mortalmente da un suo servo. Nel testamento del 1590 le sue fortune vengono lasciate alla Santa Casa di Loreto con obbligo di tenere aperto il palazzo a servizio dei duchi. A seguito della devoluzione del ducato la Santa Casa, nel 1642, vende il Palazzo ai Felici ai quali subentrano nel 1646 i Castracane sino al Novecento. Non molti anni dopo la morte di mons. Felice, il figlio Pietro viene ferito mortalmente da un suo servo. Nel testamento del 1590 le sue fortune vengono lasciate alla Santa Casa di Loreto con obbligo di tenere aperto il palazzo a servizio dei duchi. A seguito della devoluzione del ducato la Santa Casa, nel 1642, vende il Palazzo ai Felici ai quali subentrano nel 1646 i Castracane sino al Novecento."

Testo tratto da 'Comune di Cagli.ps.it'

"Il fronte principale con il suo robusto cornicione a cassettoni si presentava in antico più prezioso con le finestre edicolate con mensole del primo piano unite al livello del davanzale da una cornice. Il grande portale rusticato presenta nei pennacchi dell'arco mascheroni sapientemente intagliati, e nel concio in chiave d'arco èlo stemma dei Tiranni al quale si sovrappone nel timpano l'emblema della Santa Casa di Loreto. L 'ampio vestibolo con volta lunettata e peducci con figure antropomorfe e zoomorfe, si apre verso la doppia loggia. Nel cortile lastronato è una vera da pozzo con simboli feltreschi che reca l'aggiunta posteriore dello stemma dei Castracane. Al primo piano è un monumentale portale lapideo che rimarca l'accesso al salone d'onore.

Testo tratto da 'Comune di Cagli.ps.it'

A - Sarcofago realizzato da Giuliano da Sangallo per la Cappella Sassetti a Firenze nella chiesa di S. Trinita. C i sono delle evidenti analogie formali, anche per quanto riguarda il cartiglio, con il Sarcofago di Battista Tiranni in S. Domenico a Cagli (PU).

"E' lecito vendere edifici storici, realizzare un cambio di destinazione d’uso per trasformarli anche radicalmente in alberghi e appartamenti? Qui va introdotto un tema centrale che le leggi italiane - le più avanzate in Europa - ci regalano come preziosa riflessione:  la destinazione d’uso compatibile per un edificio di valore culturale  (Art 20 d.lgs. 42 del 2004 Nuovo Codice bb.cc. “I beni culturali non possono essere distrutti, danneggiati o adibiti ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione.) Questo rimane a tutti gli effetti l’aspetto più controverso, ancora oggi dibattuto tra tecnici e studiosi, una valutazione che può influenzare seriamente il destino di un bene di valore storico - artistico.  Attenzione però la “destinazione d'uso compatibile”, una definizione così attenta e semanticamente precisa, è contemplata solo dalle nostre leggi nazionali, non necessariamente negli altri stati d’Europa, tantomeno Oltre oceano dove le trasformazioni di edifici esistenti sono particolarmente semplificate e non richiedono questi approfondimenti. Un’attenzione tutta italiana dunque perché abbiamo una legislazione sulla Conservazione tra le più avanzate (ma anche tra le più disattese) del Mondo."

Dettagli della Tomba di Battista Tiranni nella chiesa di S. Domenco a Cagli, elementi fitomorfi angolari del sarcofago con evidenti analogie con la scuola fiorentina, ctrl, Tomba di Piero de Medici in S. Lorenzo a Firenze.

"Perché in sostanza è cosi importante la destinazione d’uso di un edificio storico ? Perché proprio da qui dipenderà il buono o corretto uso del bene e soprattutto il futuro dell’opera, la possibilità di avere una buona conservazione o meno. Non esiste, infatti, solo la destinazione d’uso di albergo (la più remunerativa) ce ne sono molte altre possibili e percorribili:  museo del palazzo, biblioteca, emeroteca, centro studi, urban center, spazi per il coworking.Dentro un Battistero romanico non poteremo certo pensare di ricavare una concessione per un Mc Donalds, cosi come nel cortile rinascimentale di palazzo Medici a Firenze non potremo gestire un parcheggio per le auto della Prefettura, mentre dentro i locali della Casa di Apollonio Lapi, sempre a Firenze, non è corretto ricavare un centro commerciale se gli studi dimostrano che si tratta di un’opera giovanile brunelleschiana di tale importanza da rappresentare l’alba del Rinascimento. Cosi all’interno del Palazzo ducale di Urbino non è pensabile, per certo, di ricavare dei lussuosi appartamenti anche se avessero un ‘valore stellare’ sul mercato internazionale."

Testo tratto da "Il sonno della ragione genera Resort" - L. Pagnini

 
     
     
     
 
   
   
 
   
   
   
   
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