
S.
Martino e Stefano, la nuova Chiesa di S. Miniato
"La
chiesa dei SS. Martino e Stefano, nella frazione di San Miniato
Basso è di modeste dimensioni, posta lungo la strada statale, dove
appunto si è sviluppato l’insediamento urbano originario, ed è rimasta
fino ad oggi l’unica chiesa di tutta la frazione di San Miniato
Basso e del suo territorio. Già circa 25 anni or sono, visto l’aumento
della popolazione, la Comunità Parrocchiale aveva deciso di costruire
una chiesa più ampia e ne fu redatto il progetto che però non fu
mai realizzato per mancanza di fondi. L’area d’intervento di proprietà
della parrocchia, individuata nel P.R.G. come zona F1, si trova
nei pressi della chiesa attuale e si sviluppa dalla strada Tosco
Romagnola Est verso la collina di San Miniato in direzione Sud.
La destinazione d’uso prevista per questa zona è quella per attrezzature
pubbliche e di interesse generale tra le quali edifici religiosi."
"Relazioni
con l'edificato esistente
- La variante della nuova chiesa parrocchiale di San Miniato Basso
non modifica la posizione arretrata, ma visibile del progetto iniziale
rispetto alla strada statale n° 67 Tosco-Romagnola Est, ma la lascia
immutata nella convinzione di poter costituire così un nuovo polo
all’interno dell’edificato e di formare comunque un legame visivo
con la vecchia chiesa. La variante non va poi ad alterare le relazioni
spaziali con le costruzioni esistenti a livello di organizzazione
planimetrica dell’area circostante. L’edificio isolato, è ugualmente
collocato alle spalle della chiesa esistente ed ha sempre l’ingresso
principale rivolto verso di essa e verso via Tosco-Romagnola Est.
E’ disposta con il suo asse principale nella direzione della chiesa
antica e mantiene di fronte un ampio spazio a sagrato e verde collegato
agli edifici esistenti ed all’asse viario più importante (via Tosco-Romagnola
Est) dal quale risulta prospetticamente visibile. Gli ingressi laterali,
come nel progetto originario, si rivolgono in due direzioni opposte,
una verso la nuova piazza davanti al complesso della Misericordia
e l’altro in direzione del percorso pedonale esistente e collegante
la Tosco-Romagnola con l’edificato verso la collina. La parte tergale
si rivolge verso il verde pubblico a sud. L’attuale edificio posto
dietro la vecchia chiesa e che funge da sala polivalente parrocchiale,
sarà ricomposto nel suo fronte principale ad Est verso il sagrato
e rinnovato sul lato Nord nella piazzetta antistante la canonica.Ai
lati dell’ingresso principale della sala, al termine delle aiuole
verdi, sono collocate delle sedute che ritroviamo in maniera simmetrica
sul lato opposto dove all’estremità delle quali verrà realizzata
una fontana. L’edificio retrostante, di epoca abbastanza recente
ed in buone condizioni avrà un proprio resede isolato dal verde
pubblico ed un accesso privato; esso sarà destinato ad abitazione
del parroco e del coadiuvatore, con al piano terra alcuni locali
per foresteria. Tutti i percorsi pedonali che si snodano fra i vari
fabbricati, nelle piazze e negli spazi verdi, sono accessibili da
parte dei disabili, così come tutti gli spazi interni di uso pubblico."

"Forma
e dimenzione degli spazi del nuovo edificio - La chiesa ha un
doppio aspetto: è il luogo d’incontro fra gli uomini e il rapporto
con Dio. Questo doppio aspetto deve essere riconoscibile anche al
di fuori della celebrazione eucaristica. Lo spazio sacro quindi
deve rendere l’idea della comunità in sintonia con Dio e l’edificio
deve essere riconoscibile grazie al suo equilibrio fra lo spazio
interno ed esterno e non con segni particolari. La nuova tipologia,
valutata quale risposta per la chiesa dei nostri giorni individua
quindi un edificio più accorpato e largo, assai diverso rispetto
alla tradizionale struttura a croce latina, indicando una costruzione
che sia in primo luogo spazio della comunicazione. La soluzione
progettuale scelta per la variante della nuova chiesa presenta un’aula
di forma ellittica contenuta in un romboide destinato ad accogliere
tutte le funzioni liturgiche connesse all’aula stessa ed i locali
di servizio. Nella pianta dell’aula ad ellisse trovano posto le
panche per l’assemblea, favorendo con questa posizione avvolgente
l’attiva partecipazione di tutti alla celebrazione dei santi misteri.
L’assemblea viene riunita intorno al centro focale del sacrificio
eucaristico cioè l’altare elevato di due scalini sopra una propria
pedana e visibilmente distinto rispetto all’aula. Il punto di partenza
per la progettazione è l’altare, non più inserito in un presbiterio,
insieme all’ambone ed alla sede del celebrante, come nella soluzione
precedente, bensì distinto dagli altri poli liturgici, ognuno con
un suo spazio, una sua funzione ed un proprio senso. Tali poli liturgici
occupano così un proprio luogo ma risultano comunque collegati da
percorsi processionali."

"Materiali
impianti e strutture. “L’architettura deve essere di materiali
solidi e duraturi” questo è quanto
afferma l’Arch. Rudolf Schwarz
a proposito della costruzione di una nuova chiesa. Le strutture
portanti della chiesa, così come nel progetto originario, saranno
intelaiate in calcestruzzo armato rivestito all’esterno da muratura
in pietra di travertino Scabas estratto dalla cava di San Casciano
dei Bagni (Siena), per quanto riguarda i setti murari rettilinei,
mentre il tamburo ellissoidale sul quale viene impostata la copertura
e l’interno della chiesa avranno un tipo di finitura ad intonaco.
La copertura dell’aula sarà realizzata con travi in legno lamellare
con soprastante pacchetto di copertura costituito da perlinato in
abete, pannello isolante in polistirene estruso, guaina di impermeabilizzazione
e tavolato in abete grezzo per il completamento della copertura
con soprastante lamiera di rame. Nella Variante si è posta maggior
attenzione all’illuminazione costituendo la luce un elemento di
forte qualità. La fonte luminosa, sia essa naturale che artificiale,
è stata progettata in funzione dei luoghi liturgici, in modo da
evidenziarne la loro importanza e funzione. L’impianto d’illuminazione
avrà anche la possibilità di soddisfare sia le funzioni feriali
che gli eventi più rari e straordinari dove si richieda maggior
intensità di luce. Ai fini di una buona climatizzazione dell’ambiente
sono state pensate apposite bussole ai tre ingressi, sia quello
principale che quelli laterali, e la possibilità di un ricambio
d’aria tramite infissi apribili di alcune finestre. L’impianto di
riscaldamento sarà a pavimento in quanto per una superficie molto
vasta ed un’altezza notevole risulta il più indicato a creare un
ambiente confortevole limitando così il consumo di energia allo
stretto necessario, senza disperdere inutilmente calore nell’ambiente.
Le pavimentazioni esterne relative al sagrato antistante la chiesa
saranno con elementi in pietra naturale; mentre per gli spazi a
parcheggio ed i vari collegamenti carrabili e pedonali nel verde
saranno in elementi autobloccanti che si accostino bene per colore
e forma alla pietra naturale del sagrato.
Da:
Relazione tecnica NUOVA CHIESA PARROCCHIALE A SAN MINIATO BASSO
- Arch. Silvia Lensi, Ing. Sergio Gronchi.
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