Conservazione Teatro alla Scala Milano, sec XVIII a cura di Alessandra Meyer
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Il caso

Circolo Polis di legambiente: "Comune, Fondazione e Amici della Scala vogliono trasfigurare la Scala del Piermarini"

Il pretesto e le intenzioni sono delle migliori: il restauro del prestigioso Teatro alla Scala di Milano. In realtà però più che di un restauro si tratta di una ristrutturazione distruttiva. Il progetto presentato al pubblico il 30 novembre scorso dagli "Amici di Milano", col il patrocinio di Assoedilizia, prevede modifiche della struttura edilizia con sbancamenti e sopraelevazioni e la totale sostituzione del silenzioso, versatile, vecchio Palcoscenico della Scala, un palcoscenico che conserva ancora l'assetto originale previsto dal Piermarini, famoso nel mondo e tuttora perfettamente funzionante. Noi riteniamo che, più che di restauro, si tratti di una ristrutturazione invasiva e molto poco rispettosa di un edificio storico fra i simboli di Milano. Siamo fermamente convinti che il Palcoscenico della Scala non debba perdere i caratteri di unicità che gli ha dato il Piermarini. Siamo convinti che un restauro sia utile, ma basterebbero semplici interventi di aggiornamento, cui affiancare una costante ma poco onerosa manutenzione. Si tratta di affermazioni condivise da molti appassionati milanesi, ma non da Comune, Fondazione e Amici della Scala, che, contrariamente alle loro affermazioni, non tutelano questo prezioso bene storico e architettonico, ma vogliono stravolgerlo in nome di una pretesa maggiore produttività ed efficienza, tutta da dimostrare.

Demolizioni

Si prevedono modifiche alla sagoma edilizia, via perciò l’attuale Retropalco della Piccola Scala e le vecchie strutture di sostegno, ancora risalenti all’impianto originale piermariniano, per costruire nuovi spazi più ancora sprofondati nel terreno con sbancamenti fino a 28 metri nel sottosuolo ed ancora più audacemente emergenti dall’involucro del Tetto. Si prevede inoltre la totale sostituzione del Vecchio Silenzioso, Versatile e tuttora Funzionante Palcoscenico della Scala, famoso nel mondo, progettato dall’Ing. Luigi Secchi. Pensiamo che la costruzione della zona scenica e i successivi interventi, sul progetto dell’arch. Piermarini, segnalino i caratteri d’unicità e di permanenza stratificati fin dall’epoca del Piermarini e si siano sino ad oggi conservati in un complesso ancora efficiente e, al più, suscettibile di contenuti e poco costosi interventi d’aggiornamento cui è obbligatorio aggiungere una manutenzione costante anch’essa poco onerosa. Tutte le parti, interessate dal nuovo intervento, compongono un insieme da più di cinquant’anni di proprietà pubblica e come tali sono sottoposti a vincolo. C’è dell’altro. Per i Milanesi amanti del loro Vecchio Centro, l’area che dalla Scala ritraeva l’unico brillio di vita notturna in un territorio oramai preda di Banche, Uffici e grandi Empori scintillanti e deserti, si profila un periodo lungo (si sa come a Milano ultimamente sono rispettati i tempi di programmazione) d’opacità e di declino.

Quali tempi ?

Il complesso del Teatro alla Scala si trasferirà al teatro della Bicocca che peraltro è stato realizzato in modo illegittimo, come stabilito dalla sentenza della CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA del 12 luglio 2001. Per quanto tempo la Scala del Piemarini dovrà essere chiusa? Quali costi, quali garanzie, quali possibilità per i cittadini di essere informati e di accedere agli atti, ai progetti, alle perizie tecniche? I milanesi sono per la modernità e per il rispetto della propria identità. NON VOGLIONO LA DISTRUZIONE IMMOTIVATA DEI VALORI E DEI SIMBOLI PIU’ PROFONDI DELLA LORO CITTA’.

Scempi d'autore
Teatro alla Scala

Fig. 1 - 2 - Prospetto principale del teatro, 1778. Sezione longitudinale, 1789. Disegni di Giuseppe Piermarini. Tavole esposte a Palazzo Bagatti Valsecchi, 31 Marzo - 28 Aprile 1999.

Progetto originale

Fig. 3 - Pianta del piano terra, 1777. Disegno originale di Giuseppe Piermarini.

Fig. 4 - Sezione longitudinale del teatro dopo gli interventi di ristrutturazione con l'allungamento del palcoscenico originale del Piermarini.

Fotografie

Fig. 5 - Veduta della fronte principale e di piazza della Scala dall'uscita della galleria Vittorio emanuele II. Un'immagine degli anni ì90 prima dei lavori di ristrutturazione di Mario Botta.

Fig. 6 - Veduta della Facciata pricipale del Teatro dallo spigolo opposto della piazza. una fotografia storica del 1980 con il vecchio lessico cromatico della facciata dominato dal giallo, tonalità che si associa al podio bugnato.

"ll progetto realizzato comporta un totale stravolgimento del profilo del teatro in rapporto a tutto il contesto tradizionale di piazza della Scala; infatti il nuovo sipario è più alto del precedente di alcuni metri ma purtroppo è anche più largo e più profondo..Tutto ciò comporterà un sopralzo rispetto alla sopravvissuta facciata storica di 17 metri ed una estensione di 38 metri, tutto in un impattante marmo rosa. La facciata famosa nel mondo del Teatro della Scala, disegnata oltre due secoli fa dal Piermarini, sarà sovrastata da questo cubo rosa di 40 metri.." Corriere della Sera 05/09/2003

"Con una interrogazione al ministro della Cultura i senatori verdi Sauro Turroni e Fiorello Cortiani denunciano ''la distruzione totale (documentata recentemente da immagini dall'elicottero) di quanto stava dietro al sipario del teatro della Scala, nonche' il trasferimento notturno in discarica dei materiali scaligeri poi ridotti in briciole''...quali materiali del palcoscenico e del sottopalcoscenico siano stati smontati e conservati per la loro musealizzazione in base alle prescrizioni della Soprintendenza ai Beni Architettonici.. (ANSA) 15/01/2003

Perchè distruggere

''Si faccia al piu' presto una gara internazionale per i progetti di conservazione delle strutture della Scala, poiche' al momento non ci risulta che la sovrintendenza sappia che cosa si sta portando via dal cantiere ne' ci sono progetti di musealizzazione'': lo ha detto oggi la consigliera comunale di opposizione Milly Moratti, durante una conferenza stampa dei Verdi-L'arancia, nella quale e' stato mostrato il servizio di 'Striscia la notizia' con le riprese dall'alto delle demolizioni in corso nel teatro del Piermarini. Il centrosinistra milanese, che ha avviato da tempo una battaglia molto dura con la Giunta di centrodestra di Palazzo Marino per poter visitare i cantieri della Scala. Il cantiere appare ''grossolano e gestito senza nessun riguardo per l'immenso patrimonio artistico che nasconde''. Sandro Antoniazzi, leader della colazione di minoranza, ha detto che la battaglia per la Scala ''e' solo all'inizio'', dopo aver visto le immagini televisive. Antoniazzi ha anche ribadito che la maggioranza, negando lo scrutinio segreto in consiglio comunale, ieri sera, sulla censura al vicesindaco De Corato per il suo comportamento ''antidemocratico e non trasparente'', e respingendo quindi a voto palese l'ordine del giorno dell'opposizione, avrebbe ''violato ogni statuto e ogni regolamento''.

La storia

Nel 1766, con la distruzione del teatro annesso al palazzo di corte, si pensò di dotare Milano di due nuove strutture rispondenti alla già celebrata fama della città nella cultura musicale italiana. Il primo (l'attuale Teatro Lirico) fu collocato sull'area delle antiche Scuole Cannobiane; il secondo sul luogo della chiesa di S. Maria della Scala, voluta da Beatrice Regina della Scala. In origine, la fronte del teatro fu concepita da Piermarini per una vista di scorcio dalla stretta contrada antistante; infatti, il frontone con il rilievo del Carro di Apollo si sovrapponeva ottimamente alla trabeazione dell'ordine corinzio del piano nobile. I due corpi laterali a terrazza furono aggiunti da Alessandro Sanquirico nel 1830. La Scala é uno dei luoghi più ricorrenti nella storia della lirica italiana. I maggiori compositori dell'800 presentarono qui le prime delle loro opere più famose, dalla "Norma" di Vincenzo Bellini all' "Otello" e al "Falstaff" di Giuseppe Verdi, alla "Gioconda" di Amilcare Ponchielli, al "Metistofele" di Arrigo Boito, fino alla "Turandot" di Giacomo Puccini.

 

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