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 "Negli 
              ultimi decenni - e soprattutto negli ultimissimi anni - si sono 
              intensificati e sovrapposti gli incarichi per lo studio dei dissesti 
              e per le progettazioni dei restauri da eseguire al grande edificio 
              sacro. Compromesso più dalle iniezioni di cemento e dalla mancata 
              manutenzione che dal terremoto o altri eventi atmosferici. Tra 
              gli incarichi più prestigiosi e lontani dalle beghe paesane e isolane, 
              vi fu quello affidato dall'ex sovrintendente Villari ai professori 
              Alberto Sposito (docente all'università di Palermo), Francesco 
              Gurrieri (preside della facoltà d'architettura a Firenze), Edmondo 
              Forlani, geostrutturista famoso per analisi, progettazioni e 
              consolidamenti di varie strutture, tra cui le Mura ed il Campanile 
              di Lucca. Forlani ha fatto eseguire accurate indagini (svolte nel 
              luglio '98) ad un'equipe dell'Università di Pisa.  "I 
              risultati 
              della perizia sono stati esposti 
              al pubblico in una conferenza svoltasi in Vescovado 1' 11 novembre 
              '98. Questi tecnici hanno affermato che la Cattedrale 
              versa in condizioni gravi, ma non drammatiche, e non hanno 
              proposto né smontaggi né demolizioni. Eppure questo studio (finanziato 
              con fondi regionali) è rimasto inutilizzato, quasi "segreto", e 
              solo recentemente è stato inviato agli enti interessati Improvvisamente 
              però, dopo la nomina del nuovo sovrintendente Lo Jacono, il Vescovo 
              Pappalardo (chissà per quali consigli e quali referenze, forse per 
              "ispirazione dello Spirito Santo") ha affidato il restauro della 
              chiesa all'architetto Gaetano Renda. Questi, nell'agosto 2000, presentando 
              il suo mega-progetto in Cattedrale, ha "decretato" che la "Torre 
              è virtualmente crollata" e che per risanare l'edificio occorre smontare 
              e rimontare Campanile, Portico e Portale maggiore. Fortunatamente 
              il progetto generale fu bocciato dall'Assessorato regionale.." "L'anno 
              scorso a luglio, è iniziato il restauro del Portico con tanto d'appalto 
              e subappalto. In autunno furono categoricamente smentite le prime 
              allarmanti notizie sullo smontaggio. Fu assicurato che si sarebbe 
              proceduto con altre tecniche. Non se ne parlò neppure durante il 
              Consiglio comunale del 26 gennaio 2004, dedicato ai problemi statici 
              della Cattedrale e del Campanile in particolare. Poi, all'improvviso, 
              il 1 marzo, durante la visita guidata al cantiere, abbiamo appreso 
              la notizia "ferale": i tecnici, dopo una lunga sospensione dei lavori, 
              avrebbero proceduto allo smontaggio. Ignoriamo come, quando e da 
              chi sia stato deciso. Sappiamo, però, con certezza che l'intervento 
              era già stato approvato dalla Soprintendenza di Ernia nell'anno 
              2002, secondo il progetto dell'arch. Renda. E allora che senso hanno 
              avuto le smentite? Ci hanno dunque mentito? D ripensamento coincide 
              forse con l'arrivo del nuovo sovrintendente Scuto? Non sappiamo. 
              Sappiamo soltanto che la ricollocazione della scalinata ha suscitato 
              le critiche aspre e generalizzate anche da parte delle persone più 
              semplici. Durante questi lavori fu appurato che il Portico è senza 
              fondamenta. Perché non si procedette allora? Non era possibile? 
              Questi lavori sono condotti secondo un piano razionale e programmato 
              o (come si dice a Nicosia) a l'orba cemenedda (cioè a tentoni)? 
              Vero è che la nuova ditta ha eseguito (senza smontaggio) un buon 
              restauro delle arcate scolpite: questo, tuttavia, non garantisce 
              gli esiti della nuova e più rischiosa operazione. " Arch. 
              Francesco Fiscella - Comitato salvare Nicosia   |