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Bramante tra Umanesimo e Manierismo - RM
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Marzo 2023
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Bramante 2024, FactoryLab. Il dopo '500enario nel silenzio'. (Paolo Portoghesi)

 

"Pagina Facebook per la tutela e valorizzazione delle tavole della mostra storico critica “Bramante tra Umanesimo e Manierismo”: l’Arte non è elitaria’. Il gruppo, insieme al comitato, nasce come istanza di Cittadinanza attiva con la volontà di aprire una nuova stagione culturale per il pittore prospettivo. Come avvenuto nel Dopoguerra, nell'occasione della costituzione del Circolo Bramante, tenuto in vita dal Sindaco Talbino Fraternali-Orcioni fino al 1954. Un nuovo clima di partecipazione che dia nuova luce, nuove iniziative, intorno alla figura del grande architetto del Classicismo internazionale e della Rinascimento. La Community vuole patrocinare innanzitutto il Recupero e la valorizzazione delle tavole lignee originali depositate in un capannone della zona industriale di Fermignano e promuoverne il Restauro e valorizzazione storiografica partendo da una prima un'edizione cartacea e una mostra multimediale che ne valorizzi i contenuti e le unicità del progetto del 1969. Queste Tavole rappresentano un unicum nella storia della Repubblica italiana; nel Dopoguerra per la prima volta si affronta il tema della ‘divulgazione’ di un'opera d'arte e di un autore importante del Rinascimento, insieme alla produzione una documentazione storico-critica volta a facilitarne la lettura. La completezza dell’evento è arrivata inoltre a Ideare e realizzare  “con finalità didattiche e critiche” la prima Mostra storico-critica itinerante del paese portandola nelle città di tutto il mondo: Genova, Venezia, Firenze, Benevento, Ancona, Urbino, Urbania, Fermignano, Todi, B Aires, Montevideo, S. Paolo, Brasilia, Rio de Janeiro, Caracas, N. York, Tokyo, Hong Kong, N.Dely Bombay, Teheran, Tel Aviv, Beirut, Ankara, Istanbul, Stoccolma, Londra, Bruxelles, Bonn, Colonia, Parigi, Lisbona, Madrid, Barcellona, Strasburgo, Zurigo, Vienna e Graz. Era solo il 1970 e l’Italia, in ritardo rispetto ai paesi europei, non aveva ancora nemmeno istituito il Ministero dei beni culturali (1974). Questo ‘progetto espositivo’ non è stato più ripetuto nella storia del Dopoguerra e conserva caratteristiche di unicità. Per questo si auspicano ulteriori studi, culturali, sociologici e antropologici su questa modalità di ‘musealizzare’ e valorizzare un’opera d’arte, tenendo conto anche che tutto il materiale è rimasto nel silenzio per più di quarant'anni. Si auspica inoltre che il valore di questo progetto degli anni ‘60 possa essere ripreso, riaggiornato nella cultura contemporanea come modello riproducibile per valorizzazione delle opere d'arte perché la Cultura espositiva possa tenere in considerazione l'importanza della divulgazione dell’Arte to alla luce’ nell'ambito delle celebrazioni del 2014.

(L.b.c.)

www.bramante2014.it

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