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Umbertide |
Maggio
2012 |
Fig.
1 - Rocca di Umbertide (PG).
Il
progetto di recupero porta una nuova visione del piccolo borgo sul
fiume Tevere. L'arrivo alla città è dominato dall'imponente
mole della fortificazione medievale colorata dal nuovo sistema di
illuminazione, fortemente percettivo nelle ore serali. Il recupero
del monumento è iniziato nel lontano 1984 da parte dell'amministrazione
comunale. Dopo un intenso impegno progettuale la Rocca, il 17 maggio
1986, è stata restituita alla città. La ristrutturazione è stata concepita
in modo tale da consentire il recupero dell'identità storica e la
completa utilizzazione dei locali. Apportate alcune modifiche strutturali,
nel rispetto del nucleo originario. La novità di maggior rilievo è
data dall´entrata creata alla base delle mura del torrione sinistro,
per permettere il collegamento della Piazza del Mercato con Piazza
Fortebracci, attraverso un percorso ricavato eliminando la terra di
riporto. la Rocca è attualmente utilizzata per iniziative culturali
ed espositive." Gli schizzi delle 2 tavv. sono elaborati sulla
base del rilievo realizzato dallo Studio Marconi (PG). - Archivio
L.B.C. |
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Palazzo
Tornabuoni-Corsi |
Novembre
2010 |
Fig.
1 - Palazzo Tornabuoni - Corsi (FI), Via Tornabuoni - Tavv."
ASCF - Archivio Storico Fiorentino "L'edificio
progettato da Michelozzo di Bartolomeo (attribuzione) alla metà del
XV per Giovanni Tornabuoni capo del Banco mediceo, già immortalato
nella Cappella sistina e imparentato con la famiglia Medici: la sorella
Lucrezia aveva sposato Piero de' Medici figlio di Cosimo il Vecchio
ed era la madre di Lorenzo il Magnifico. Ai
primi del Seicento il palazzo pervenne alla famiglia Corsi.
Il marchese Jacopo Corsi, che amava la musica, vi riunì la prima "Accademia
di Musica" di Firenze. Successivamente, durante l'allargamento di
via Tornabuoni, (1857-67) l'architetto Telemaco Buonaiuti tagliò via
una considerevole fetta del palazzo michelozziano progettando un nuovissimo
fronte in stile Neoquattrocentesco. La Loggetta Tornaquinci fu quindi
spostata sul lato opposto del palazzo dove si trova tuttora."
Archivio L.B.C. |
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Barocco
emiliano |
Ottobre
2008 |
Fig.
1
- Carta n. 35 del "Taccuino Senese"
- Giuliano
da Sangallo. "Lo fece edificare, e se ne valse per
uso di propria abitazione il chiarissimo letterato e storico fiorentino
messer Bartolommeo Scala. Da' suoi discendenti passò nelle monache
di San Clemente; da esse in monsignor Alessandro dei Medici arcivescovo
fiorentino, e poi papa Leone XI; e finalmente nella nobilissima casa
Della Gherardesca, la storica celebrità della quale non può ignorarsi
da' dotti. Tutti questi proprietari hanno progressivamente migliorato
il palazzo ed ampliato il giardino annesso in modo, che l'uno e l'altro,
presi insieme, occupano una superficie di braccia 122.744" - F.
Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico-artistica-critica
della città e contorni di Firenze. " Tra i migliori seguaci
del Brunelleschi, restò fedel al linguaggio del primo rinascimento
anche nel periodo di Bramante e Raffaello. - Il superamento
del brunelleschianesimo non in nome di uno scontro frontale fra maniera
fiorentina e maniera romana, bensi' snervando il linguaggio di Filippo
in favore di complessi spaziali nuovi.." G. Morolli, Fi e
il classicismo un rapporto difficile. |
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Taccuino
romano |
Ottobre
2008 |
Fig.
1
- Carta n. 35 del "Taccuino Senese"
- Giuliano
da Sangallo. "Lo fece edificare, e se ne valse per
uso di propria abitazione il chiarissimo letterato e storico fiorentino
messer Bartolommeo Scala. Da' suoi discendenti passò nelle monache
di San Clemente; da esse in monsignor Alessandro dei Medici arcivescovo
fiorentino, e poi papa Leone XI; e finalmente nella nobilissima casa
Della Gherardesca, la storica celebrità della quale non può ignorarsi
da' dotti. Tutti questi proprietari hanno progressivamente migliorato
il palazzo ed ampliato il giardino annesso in modo, che l'uno e l'altro,
presi insieme, occupano una superficie di braccia 122.744" - F.
Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico-artistica-critica
della città e contorni di Firenze. " Tra i migliori seguaci
del Brunelleschi, restò fedel al linguaggio del primo rinascimento
anche nel periodo di Bramante e Raffaello. - Il superamento
del brunelleschianesimo non in nome di uno scontro frontale fra maniera
fiorentina e maniera romana, bensi' snervando il linguaggio di Filippo
in favore di complessi spaziali nuovi.." G. Morolli, Fi e
il classicismo un rapporto difficile. |
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Villa
extraurbana |
Settembre
2008 |
Fig.
1 - Cascine di Tavola
- Pianta
del XVI sec. , attribuita a G. Dosio. Questa tavola riporta
la configurazione del complesso circa un secolo dopo la sua costruzione.
Al centro si trova la pescina; attorno a questa sul retro e
sui lati, vi sono le stalle; di fronte a sinistra le stanze per la
preparazione del formaggio e sulla destra le unità di abitazione.
L' edificio è situato nell'area compresa tra Tavola e Castelnuovo.
Una lettera di Antonio marchetti indica che le fondamenta della Cascina
furono scavate nell'aprile del 1477." Nella seconda metà
del Quattrocento, il giovane Lorenzo de' Medici intraprese al Poggio
a Caiano e nelle zone limitrofe un'intensa campagna di acquisti e
di investimenti terrieri. Lo scopo era quello di creare, accanto alla
villa appena comprata e che avrebbe di lì a poco ricostruito ex novo.
Il progetto laurenziano comprende un vasto complesso unitario. | |