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Museo diffuso - (PV)
Parco visconteo e la Certosa
maggio 2011
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Parco visconteo, luogo di delizia, la città e il paesaggio

 

"Il castello di Pavia iniziato nel 1360 per volontà dei Visconti, Signori di Milano, fu completato nel 1366 con un giardino, concepito come “luogo di delizia” destinato allo svago della corte. Da qui, su iniziativa di Gian Galeazzo Visconti, prese avvio la formazione di un grande parco riservato ai principi, per la caccia e lo svago, e soprattutto per rappresentare la magnificenza della dinastia e stupire per l’estensione e per la ricchezza della fauna e della flora."

"Il Parco Visconteo è visto non solo come teatro della famosa battaglia di Pavia, ma anche come testimonianza di una vasta azione di tutela ambientale di epoca viscontea. L’ipotesi del suo riscatto, per quanto sarà possibile, riflette temi di ampia portata. Propone infatti una stretta relazione tra i diversi valori ambientali, naturali, storici, culturali che, in un contesto segnato da fattori di diffuso degrado, può costituire una tipologia di interventi di interesse comunitario.La grandiosa sistemazione paesistico-ambientale attuata nel Parco Visconteo visse, nella completezza delle sue funzioni e nell’integrità delle sue diverse parti, solo poco più di un secolo. La stessa sopravvivenza del Parco fu spesso messa alla prova nell’occasione di saccheggi, assedi e battaglie che rivelarono la sostanziale debolezza del suo sistema difensivo affidato a un muro troppo esteso per essere adeguatamente presidiato e troppo esiguo per resistere alle nuove armi da fuoco. La Signoria fu così impegnata a restaurare edifici danneggiati e a ricostruire porzioni di muro abbattute. Questa tutela materiale era affiancata da uno straordinario sistema di tutela ambientale a garanzia della perpetuazione dei valori naturali di cui l’area del Parco era stata arricchita dalla sistemazione viscontea."

Castello di Mirabello

"Questa costruzione giuridica costituisce forse il primo esempio di normativa applicata sistematicamente a un vasto territorio di oltre quarantamila pertiche, con finalità di tutela ambientale e paesistica. Già di per sé la cosa è sorprendente, ma maggiormente stupisce l’altrettanto esplicito intento di rendere tale salvaguardia compatibile con i criteri di sfruttamento produttivo del suolo. La somma dei diversi decreti configura una sorta di modello di gestione complessiva delle risorse dove trovano soluzioni compatibili con l’ambiente le attività residenziali, religiose, difensive, le attività agricole, quelle estrattive (l’analisi geologica applicata alla valle della Vernavola ha segnalato la presenza di antiche cave di argilla collegate a fornaci)."

"Di grande interesse ci sembra anche l’insieme dei provvedimenti di riassetto del paesaggio, di vero e proprio rimodellamento del panorama. La realizzazione del Parco richiese delle demolizioni numerose ed estese di antichi e importanti edifici: il monastero di S. Cristoforo, le chiese di S. Gallo e del Carmine, l’ospedale della Carità e quello di S. Antonio. Sul terreno così guadagnato, oggi diremmo a colpi di ruspa, si dispiegò un progetto complesso, costituito da spazi recintati destinati a un vero e proprio giardino con stagni, peschiere e pergolati, viali e padiglioni per bagni, ma anche a luoghi di raccolta e allevamento della fauna selvatica."

Testo tratto da: "Il Parco Visconteo: una unità paesistico-ambientale tra Pavia e Certosa" di Marco Chiolini ed Enrico Sacchi, architetti in Pavia.

 
     
     
     
     
     
     
   
     
   
     
   

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