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Carte del restauro
Nuovo Codice BB.CC.
Legislazione
Visibilità
 
Il portico
Il soffitto ligneo
 
 
 

 

 

 

Nicosia degrado - archivio
Città di Nicosia
Veduta

 

"La normativa pur se stabilisce, come evidenziato, in modo chiaro che gli unici interventi assenti su un'opera sono solo quelli del restauro conservativo, continuiamo a non comprende la continua ed apparente disattenzione della Soprintendenza di Enna nell'approvare interventi di demolizione e ricostruzione, che di certo non assicurano la conservazione e l'integrità materiale del bene, quando tali lavori non sono assolutamente previsti e né espressamente consentiti dalla vigente normativa in materia di beni culturali ed ambientali. Purtroppo il Portico della Cattedrale rappresenta ormai uno dei molti esempi di sistematica distruzione del patrimonio architettonico della nostra città, infatti, basta ricordare;

- La Cattedrale per i lavori di consolidamento strutturale realizzati con cuciture armate, nel 1969, eseguite dalla Fondedile, sempre su incarico della Curia Vescovile; - L'abbattimento del cinquecentesco convento di S.Vincenzo Ferreri per costruire a suo posto delle moderne scuole elementari;

- Lo smantellamento della settecentesca chiesa dei Beati Morti per fabbricare nuovi uffici per la Curia vescovile. - La demolizione del convento con l'annessa chiesa di S.Domenica demolito con l'intento di realizzare un nuovo e moderno edificio per le scuole elementari. Del convento e della chiesa oggi rimangono solo le rovine dopo un maldestro ed un'impossibile ricostruzione del settecentesco portale della chiesa di cui oggi non rimane più alcuna traccia;

- La demolizione dell'antico palazzo fortificato di S.Giaimi per collocarvi a suo posto l'odierno e bruttissimo Istituto canossiano dal disastroso impatto urbano; - Gli interventi di consolidamento statico tramite pilastri e solai in cemento armato nella chiesa di S.Calogero con conseguente distruzione di più della metà degli affreschi realizzati dal pittore nicosiano Filippo Randazzo;

- I lavori di restauro filologico nella romanica chiesa di S.Michele in cui si sono demoliti e poi ricostruiti le coperture delle navate della chiesa e il tiburio del transetto con la conseguente ed irreparabile distruzione degli affreschi del Cristo Pantocratore nell'abside centrale, compreso il bellissimo ed originale tetto ligneo dipinto simboleggiante la volte celeste.

- La demolizione del Teatro comunale, di cui oggi avanza solo la facciata, realizzato nella prima metà dell'ottocento.

"Ci fermiamo qui, tralasciando di elencare l'altra sistematica distruzione dei tanti palazzi signorili e baronali, di certo non sottoposti ad alcun vincolo di tutela. Per impedire quest'inarrestabile e continua distruzione del patrimonio architettonico della nostra città, attuata da arrangiati restauratori e dalle compiacente Soprintendenze, chiediamo un sua attestazione di solidarietà o un qualunque altro possibile aiuto. Nicosia 07/05/2004. "

Arch. Francesco Fiscella - Comitato salvare Nicosia

 

 

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