Palazzo
del Vescovo di Lucca, dei podestà e dei castellani
Detto anche palazzo della Commedia, la sua fondazione è documentata dal Vescovo di Lucca, in seguito assunse la residenza di podestà e dei castellani prendendo anche il nome di 'Commedia' perchè suò fronte posteriore fu destinato a Teatro pubblico. Il grande arco di mattoni che è ancora visibile al centro delle facciata in origine faceva parte di un grande loggiato. Lo stanzone della commedia messo all'incanto, fu usato come fonte di materiale di recupero per costruire e completare il nuovo ponte sulla Vaghera. L'edificio
a pianta rettangolare affaccia sul principale spazio pubblica di
Montopoli Valdarno, adiacente al palazzo della Cancelleria con il
il portico a cinque arcate. Costruito interamente in mattoni di
cui conserva in facciata ampie porzioni visibili in apposite specchiature
dell'intonaco. Ospitava in origine una monumentale loggia pubblica
dell'altezza di oltre 7 mt, con un grande arco in mattoni ancora
visibile all'esterno. Questo grande spazio voltato costituiva, insieme
alla rocca alta, il nucleo principale del borgo di Montopoli e ne
rappresentava il più importante spazio urbano.
(L.b.c.)


Attraverso
documenti si viene a conoscenza che questo edificio fu fondato nel
1346. Nato
come palazzo del Vescovo di Lucca, in seguito assunse la residenza
di Podestà e dei Castellani prendendo anche il nome di "Commedia"perchè
sul fronte posteriore fu destinato a Teatro pubblico. Il grande
arco di mattoni che è ancora visibile al centro della facciata in
origine faceva parte di un grande loggiato. Lo stanzone della "Commedia"
messo all'incanto, fu usato come fonte di materiale di recupero
per costruire e completare il nuovo ponte sulla Vaghera, un piccolo
torrente a valle del paese. In seguito, nel 1789, fu messo all'incanto
anche l'intero edificio, che chiusa la loggia e restaurato, si presenta
cosi com'è allo stato attuale.
"Sappiamo
che nel 1517 fu collocato il primo orologio pubblico e costruita
una meridiana. L'orologio in seguito fu spostato intorno alla fine
del XVIII secolo, in concomitanza dell'emanazione del decreto del
1750 che impose l'obbligo di collocare gli orologi pubblici sul
sitema francese, sui lati della torre di Rocca in modo da essere
visibile da tutti gli abitanti del paese."
Tratto da "Architettura e urbanistica a Montopoli
Valdarno," Dott. Giuseppe Familietti, Rel. prof. Piero Pierotti
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