"Torniamo
al Portico e ricostruiamone le vicende essenziali. Quasi certamente,
come dimostra una tavola del tanto celeberrimo quanto invisibile
Soffitto ligneo dipinto (le cui pitture sono databili ai primi decenni
del "400) - quella in cui San Nicola riceve il modello della chiesa
a lui dedicata - l'edificio appare già dotato di un portico, le
cui tracce sono molto probabilmente i sostegni messi allo scoperto
durante i recentissimi lavori di rimozione della scalinata. Il 18
marzo 1489 - secondo il documento pubblicato da Filippo Meli - il
Vicario ed il clero della parrocchiale chiesa di S. Nicola commissionarono
otto colonne di marmo bianco - con basi, capitelli e stemmi corrispondenti
agli elementi tuttora in loco - a due marmorari o scultori palermitani:
Gabriele de Battista e Andrea Mancino, artisti molto attivi nella
Palermo e nella Sicilia di fine '400. Gabriele de Battista, in particolare,
lavorò colonne ed altri elementi architettonici in marmo per i palazzi
Ajutamicristo e Abatellis (quest'ultimo è la sede della Galleria
regionale). Il Portico fu, quindi, ricostruito in quegli anni attorno
al 1489-90 con le nuove colonne firmate dai due scultori palermitani.
Successivamente è stato mutilato, accorciato di due colonne, una
forse per la costruzione della cappella di S. Crispino.
Il Portico fu, quindi, ricostruito in quegli
anni attorno al 1489-90 con le nuove colonne firmate dai due scultori
palermitani. Successivamente è stato mutilato, accorciato di due
colonne, una forse per la costruzione della cappella di S. Crispino,
un'altra per l'ampliamento della sacrestia. Non si hanno notizie
d'altre manomissioni, a meno che non siano state ritrovate altre
documentazioni o testimonianze finora sconosciute (così come si
dice in giro). Si ha, quindi, ragione di credere che l'attuale Portico
a sei colonne sia quello originale tardo-quattrocentesco."
Arch.
Francesco Fiscella - Comitato salvare Nicosia |