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Il portico
Carte Restauro
Il soffitto ligneo
 
 

 

 

 
Carte del restauro -
Excerpta
luglio 2004

"A salvare il Portico da questi disastrosi interventi non sono servite purtroppo neppure le diverse Carte del restauro, norme e circolari che fissano le finalità, le operazioni consentite e, spesso, anche la corretta pratica operativa da adottare nei restauri:

Art. 4 - S'intende per salvaguardia qualsiasi provvedimento conservativo che non implichi l'intervento diretto sull'opera: s'intende per restauro qualsiasi intervento volto a mantenere in efficienza, a facilitare la lettura e a trasmettere integralmente al futuro le opere e gli oggetti definiti agli articoli precedenti. (CIRCOL. N. 117 DEL 6 APRILE 1972. " Carta del restauro 1972 ")

Art. 6 - In relazione ai fini dei quali per l'art. 4 devono corrispondere le operazioni di salvaguardia e restauro, sono proibiti indistintamente, per tutte le opere d'arte di cui agli artt. 1, 2 e 3: 1) completamenti in stile o analogici, anche in forme semplificate e pur se vi siano documenti grafici o plastici che possano indicare quale fosse stato o dovesse apparire l'aspetto dell'opera finita; 2) Rimozioni o demolizioni che cancellino il passaggio dell'opera attraverso il tempo, a meno che non si tratti di limitate alterazioni deturpanti o incongrue rispetto ai valori storici dell'opera o di completamenti in stile che falsifichino l'opera; 3) Rimozione, ricostruzione o ricollocamento in luoghi diversi da quelli originari; a meno che ciò non sia determinato da superiori ragioni di conservazione; 4) Alterazioni delle condizioni accessorie o ambientali sulle quali è arrivata sino al nostro tempo l'opera d'arte, il complesso monumentale o ambientale, il complesso d'arredamento, il giardino, il parco ecc... 5) Alterazione o rimozione delle patine. (CIRCOL. N. 117 DEL 6 APRILE 1972. " Carta del restauro 1972 ")

"Esigenza fondamentale del restauro è quella di rispettare e salvaguardare l'autenticità degli elementi costitutivi. Questo principio deve sempre guidare e condizionare le scelte operative. Per esempio, nel caso di murature fuori piombo, anche se perentorie necessità ne suggeriscano la demolizione e la ricostruzione, va preliminarmente esaminata e tentata la possibilità di raddrizzamento senza sostituire le murature originarie. (CIRCOL. N. 117 DEL 6 APRILE 1972. " Carta del restauro 1972 ").

"Le Operazioni tecniche di intervento sono di regola rivolte a singole parti del bene architettonico, nel quadro della indispensabile visione di insieme che ne estenda il beneficio all'intero manufatto edilizio. Il loro scopo può consistere: - nella ricostituzione di capacità strutturali venute meno; - nella cura di patologie riconosciute; - in ulteriori provvedimenti volti alla riduzione degli effetti sismici. Oltre ai problemi connessi ai singoli elementi possono presentarsi casi di maggiore complessità riguardanti il bene architettonico. La presenza di pareti molto vulnerabili ad azioni trasversali al piano medio a causa della dimensione dell'eccessiva snellezza, dell'assenza di elementi strutturali ortogonali di controvento, richiede un accurato esame della storia costruttiva e sismica del complesso architettonico. Gli interventi possibili per ciascuna tipologia o forma di vulnerabilità sono generalmente più d'uno, con caratteristiche diverse in termini di efficacia, invasività, reversibilità, durabilità, costi. La scelta della soluzione è compito primario del progetto e deve essere predisposta dopo attento esame della specifica situazione e verifica dell'efficacia della soluzione proposta. Nell'ambito delle opere di restauro architettonico, devono in via generale essere evitate tutte le opere di demolizione-sostituzione e di demolizione ricostruzione, operando con interventi che collaborino con la struttura esistente senza alterarla ("Istruzioni generali per la redazione dei progetti di restauro nei beni architettonici di valore storico artistico in zona sismica". U.O. I Prot. n. 999 del 08.11.2002 - Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione)..."

"Per restauro si intende l'intervento diretto sulla cosa volto a mantenere l'integrità materiale e ad assicurare la conservazione e la protezione dei sui valori culturali. Nel caso di beni immobili situate nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente il restauro comprende l'intervento di miglioramento strutturale. (art34 T.U. )

"La normativa pur se stabilisce, come evidenziato, in modo chiaro che gli unici interventi assenti su un'opera sono solo quelli del restauro conservativo, continuiamo a non comprende la continua ed apparente disattenzione della Soprintendenza di Enna nell'approvare interventi di demolizione e ricostruzione, che di certo non assicurano la conservazione e l'integrità materiale del bene, quando tali lavori non sono assolutamente previsti e né espressamente consentiti dalla vigente normativa in materia di beni culturali ed ambientali. Purtroppo il Portico della Cattedrale rappresenta ormai uno dei molti esempi di sistematica distruzione del patrimonio architettonico della nostra città..

Arch. Francesco Fiscella - Comitato salvare Nicosia

 

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