Uscita Nuovi Uffizi - Piazza dei Castellani - Firenze a cura di Lorenzo Pagnini
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Il caso

La Nuova uscita su Piazza dei Castellani nella versione originale del 1998. Le dimensioni del portale sono state variate alla luce dei nuovi ritrovamenti archeologici nell'area

Per risolvere in modo definitivo il delicato problema dell'uscita dei Nuovi Uffizi è stato bandito nel 1998 dal Ministero dei Beni Culturali e dal Comune di Firenze un concorso internazionale di progettazione per dotare gli Uffizi di uno sbocco su Piazza Castellani. Il concorso è stato vinto dall'architetto giapponese Arata Isozaki. Il progetto verrà realizzato dal Ministero e dal Comune di Firenze. Questi interventi sono solo una prima parte del progetto per la realizzazione dei Nuovi Uffizi. Fin qui la cronaca dei fatti ma crediamo sia altrettanto indipensabile fornire una documentazione visiva più dettagliata in grado di consentire ai cittadini di osservare e riflettere su quello che sarà il risultato finale di un progetto delicato come questo. In queste pagine cercheremo dunque di offrire parte del materiale fotografico e documentario che di per se è difficle reperire dai non addetti. Dopo una breve ricognizione sugli Uffizi di Giorgio Vasari, cercheremo di approfondire e di dare spazio al progetto di arata isozaki vincitore del concorso ad inviti del 1998.

Il paradosso

"Vorremmo quindi riflettere sul risultato e soprattutto sull'idea che ha consentito a questa 'archistar giapponese' di poter intervenire nel cuore della città di Firenze. A parte quindi la discutibile procedura del Concorso ad inviti internazionali - di cui riportiamo l'esauriente articolo di Claudia Conforti - vorremmo riflettere sul tema del Trilite monumentale scaturita dall'Isazaki pensiero: è lecito pensare, all'interno di un progetto architettonico nell'area degli Uffizi, la realizzazione di una gigantesca pensilina di accesso ? E' corretto un intervento cosi pesante e macroscopico anche nell'ottica di un virtuoso rinnovamento del centro storico della Città dei Fiori a favore di un repertorio internazionale ? Nell'articolo della Prof.ssa Claudia Conforti, uscito sul num.664 di Casabella, viene ripercorso il nodo di una difficile questione di attribuzioni e di competenze che risale al periodo del Testo Unico sui Beni Culturali. La Conforti ricostruiva i risultati di un Concorso internazionale ad inviti con alcune esclusioni eccellenti a partire dall'Arch. 'storicista' Adolfo Natalini e sottolineava i discutibili metodi di selezione e di scelta del progetto vincitore: "Gli Uffizi: a piccoli passi verso un futuro incerto".

C. Conforti

"V iene bandito un concorso a inviti per il piazzale d'uscita della galleria su piazza dei Castellani. Giudicata nel dicembre 1998 dalla stessa commissione Uffizi estesa al sindaco e a due assessori cittadini, anche questa iniziativa conferma insieme ad una concezione dell'organismo architettonico parcellizzata, che procede per monconi funzionali, indifferente alla fisiologia del monumento, al sito e alla storia, l'incapacità di Firenze di rivestire un ruolo guida in ambito culturale. L'elenco degli invitati, che pare desunto con procedimento statistico dalle ultime annate di "Lotus" e "Casabella", annovera i nomi più ovvi del panorama internazionale: Tadao Ando, Gae Aulenti, Mario Botta, Norman Foster, Frank O. Gehry, Vittorio Gregotti, Hans Hollein, Arata Isozaki, jean Nouvel, Richard meier, Rafael Moneo, discutibile criterio di selezione, guidato dall'assunto che solo chi ha progettato musei è in grado di progettare musei- Brunelleschi non avrebbe mai costruito la Cupola- pecca di alcune inclusioni improprie ( Nouvel e Gregotti ), mentre esclude un affermato architetto come Adolfo Natalini, che proprio nel museo fiorentinodell'Opificio delle Pietre dure, ha confermato le sue elevate doti espressive. Oltre a ciò gli architetti non sono chiamati a progettare un museo, del quale - lo ripetiamo- manca tutt'oggi il lay-out storico-critico, ma a rimodellare un fronte posteriore degli Uffizi e la Piazza antistante. Un tema che bene si prestrebbe a generosi azzardi critici con il coinvolgimento di forze nuove, che riportino sotto i sessanta anni l'età media degli invitati. All'invito hanno risposto solo Aulenti, Botta, Foster, gregotti, Hollein e Isozaki. Al premio seguirà la realizzazione con ipotesi museologica, maturata nel frattempo, vanificherà il progetto ?" Articolo di Claudia Conforti, num.664 - Casabella.

La Nuova uscita
I nuovi Uffizi

Fig. 1- Prospetto degli Uffizi. Giorgio Vasari; via Nuova degli Uffizi, Firenze 1560-65, partito della facciata. Questa porzione del prospetto, costituita da un portico a tre fornici al piano terreno e tre finestrature ai piani superiori, rappresenta il modulo dell'intero fronte esterno.

Fig. 2 - Complesso degli Uffizi, planimetria. Il perimetro del complesso museale dal Lungarno de' Medici a Piazza della Signoria. Nel nome stesso è contenuto il significato della sua originaria destinazione. Sotto Cosimo I si era infatti resa necessaria un sede ampia e prestigiosa per le tredici Magistrature e per gli apparati amministrativi del governo, per gli uffici dunque, o come allora si chiamavano, gli "Uffizi".

Fig. 3 - Complesso degli Uffizi, sezione trasversale dell'intero isolato. In nero al centro la porzione che corrisponde al piazzale degli Uffizi. A sinistra la Tribuna ottagonale e a destra il sistema di scale di accesso al Museo.

Fig. 4 - Complesso degli Uffizi, veduta aerea. Sulla sinistra della fotografia è visibile il fotomontaggio con la posizione delle nuova pensilia di Arata Isozaki. Nell'idea progettuale la pensilina nasce anche da una matrice urbanistica risultando un ideale prolungamento di via Lambertesca (sulla destra).

Fig. 5 - Complesso degli Uffizi, planimetria della nuova uscita su via dei Castellani. Sono visibili i quattro pilastri di appoggio della nuova copertura. Questa pensilina secondo i piani progettuali doveva essere realizzata entro il 2004. Tav. A. Isozaki & Associates

Fig. 6 - Complesso degli Uffizi, Sezione a colori del complesso museale in corrispondenza dell'uscita dei Nuovi Uffizi su via dei Castellani. A destra il piazzale del museo con la Serliana monumentale che da verso il Lungarno de' Medici. Tav. A. Isozaki & Associates.

Fig. 7 - Complesso degli Uffizi, Plastico della nuova uscita su Piazza dei Castellani. secondo il progetto originario del concorso. L'ingresso su piazza Castellani presenta un lieve dislivello che viene raccordato con una ampia rampa pedonale lastricata in pietra serena. Il registro monumentale del tema di Isozaki prevede anche l'impiego di stilemi del classicismo.

28 dicembre 2022 Con la morte di Arata Isozaki, "imperatore dell'architettura", finisce la vicenda della loggia incompiuta dutata 24. Dal concorso adi inviti del 1998, dal quale fu escluso paradossalmente Adolfo Natalini, il progetto della Loggia Isozaki per l'uscita degli Uffizi si farà post mortem.Il sottosegratario Vittorio Sgarbi è contrario alla sua realizzazione.

13 luglio 2020 Lo 'sgabello di Isozaki' si farà, la decisione è stata presa in via definitiva dal sindaco Nardella insieme al ministro Franceschini. Si parla però come data del 2024 con la riserva del reperimento di fondi. Questo protrebbe far slittare ulteriormente la vicenda che si prolunga da 21 anni. Il concorso a inviti fu vinto nel 1999 da Isozaki e Maffei.

06 settembre 2016 La decisione di realizzare la loggia delle polemiche di piazza del Grano, progettata dall'archistar giapponese Arata isozaki e vincitrice, ormai 18 anni fa, di un concorso internazionale bandito da Palazzo Vecchio e Uffizi, dovrà essere «condivisa anche dalla città». lo ha detto il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini agli "Stati generali degli amici dei musei e delle gallerie".

16 luglio 2015
"A distanza di 20 anni troverei giusto riattualizzare la Loggia anche in considerazione della vocazione del Capitol. Su questo e sulla Camera di Commercio c'è una piena sintonia con il presidente Bassilichi. Abbiamo l'idea di riqualificare piazza dè Giudici, togliendo le auto, in collaborazione con la sovrintendenza".

18 maggio 2013 L'Ordine degli Architetti di Firenze lancia un appello alle istituzioni: non possiamo più aspettare. Si risveglia la fronda dell''internazionale pompierista' degli architetti per realizzare il grande trilite in pietra serena davanti alla Loggia del Grano, cuore pulsante delle città museale con piazza dei Giudici. Si tratta di credibilità urbanististica..

Una riflessione

"Crediamo sia altrettanto indipensabile fornire una documentazione più dettagliata in grado di consentire ai cittadini di osservare e riflettere su quello che sarà il risultato finale di un progetto delicato come questo. Vorremmo quindi riflettere anche sul risultato e soprattutto sull'idea che ha consentito a questa "archistar giapponese" di poter intervenire nel cuore della città di Firenze" A parte quindi la discutibile procedura del concorso internazionale ad inviti, di cui riportiamo l'esauriente articolo di Claudia Conforti, vorremmo riflettere sul tema della pensilina monumentale scaturita dall'Isazaki pensiero: è lecito pensare all'interno di un progetto architettonico nell'area degli Uffizi la realizzazione di una gigantesca pensilina di accesso ? E' corretto Un intervento pesante e macroscopico come questo ?"

Il cuore del problema

''L'incapacità di Firenze di rivestire un ruolo guida in ambito culturale. L'elenco degli invitati, che pare desunto con procedimento statistico dalle ultime annate di "Lotus" e "Casabella", annovera i nomi più ovvi del panorama internazionale:Tadao Ando, Gae Aulenti, Mario Botta, Norman Foster, Frank O. Gehry, Vittorio Gregotti, Hans Hollein, Arata Isozaki, jean Nouvel, Richard meier, Rafael Moneo, discutibile criterio di selezione, guidato dall'assunto che solo chi ha progettato musei è in grado di progettare musei- Brunelleschi non avrebbe mai costruito la Cupola- pecca di alcune inclusioni improprie ( Nouvel e Gregotti ), mentre esclude un affermato architetto come Adolfo Natalini, che proprio nel museo fiorentinodell'Opificio delle Pietre dure, ha confermato le sue elevate doti espressive." Claudia Conforti n.664 di Casabella

Un arch. di tendenza

C'è sembrato opportuno riportare l'interessante articolo di Claudia Conforti che ci fornisce una necessaria riflessione capace di uscire dal coro delle celebrazioni e riportarci davanti ad una realtà che è tristemente diversa. Non si è parlato abbastanza di questo caso e anche gli organi di settore l'hanno trattato come nodo gordiano di competenza esclusiva delle alte sfere della Soprintendenza e dell'amministrazione comunale. In realtà non siamo d'accordo con un impostazione elitaria e faziosa che mira ad escludere la partecipazione dei cittadini e in generale di una vasta opinione pubblica. Ovviamente non è un atteggiamento nuovo e infatti la cosa non ci stupisce più di tanto ma tant'è. Il caso dei 'Nuovi Uffizi' sembra talmente importante e significativo che vale la pena armarsi di buona pazienza e aggiornarsi sulla reale sutuazione dei fatti. Vorremmo quindi che almeno per casi macroscopici come questo la pertecipazione della cittadinanza fosse molto maggiore e capillare.

l i m e n i t a l i a - 2 0 1 6 - l i m e n - l i m e n i t a l i a - 2 0 1 6 - l i m e n - D I E S M N - p u
't u s c a n y - a r c h i t e c t u r a l - h i s t o r y - b u i l d i n g s '
         
 
         
- a r c h i t e c t - s i x t e e n ' - c e n t u r y - c l a s s i c a l - f o r m s '
         

 

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