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Cattedrale degrado - archivio
Il degrado diffuso
luglio 2004

"In Sicilia è ormai da tempo che impotenti assistiamo alla distruzione, quasi sistematica, del nostro patrimonio artistico (alcuni esempi). Un perverso e misterioso agire sembra si sia accanito in modo rovinoso contro i nostri beni culturali, memoria e storia della nostra identità. Tra l’indifferenza generale, e con grave responsabilità delle istituzioni preposte alla tutela e alla salvaguardia di questi beni, il degrado o improvvisati restauri continuano a distruggere ogni cosa. Nessuna denuncia e nessun grido riescono a fermare questa rovina. Oggi neanche il Portico della Cattedrale di Nicosia, opera tardo gotica d’inestimabile valore artistico e culturale, una delle poche architetture capace di evidenziare il passaggio tra l’arte gotica e quella rinascimentale, ricco di un prezioso apparato scultorio didattico-simbolico, è riuscito a sottrarsi a questo triste destino. L’operazione di demolizione del Portico per poi successivamente ricostruirlo è stato ormai ignobilmente portato a compimento, distruggendo per sempre una pagina fondamentale di storia e di memoria della nostra città."

"L'arbitrio di demolire il Portico per realizzare un restauro funzionale trova qui motivo nell’ipotesi, sostenuta dal progettista dei lavori e condivisa dalla Soprintendenza per i beni culturali di Enna, di un imminente pericolo di crollo del portico per effetto di una modesta ed uniforme rotazione del paramento murario e delle colonne rispetto al suo asse trasversale (2,78°). Un aspetto indubbio è però che il muro e le colonne del portico prima della loro demolizione non mostravano alcun quadro fessurativo o eventuali cedimenti, eccetto la trascurabile roto-traslazione del paramento murario forse sempre esistita, che potessero far pensare ad un suo probabile crollo. Essendo le condizioni d’instabilità del portico apparentemente inesistenti, situazione comprovato da una dettagliata documentazione fotografica realizzata poco prima dei lavori, non riusciamo in alcun modo a comprendere come la Soprintendenza, organo preposto istituzionalmente alla tutela e alla conservazione del bene, abbia autorizzato un intervento così distruttivo e irreversibile senza chiedere al progettista, prima dei lavori, una dettagliata e comprovante documentazione tecnica che confermasse la fondatezza dell'ipotetico cedimento strutturale del portico cosi da giustificare, almeno in modo apparente, la concretizzazione di lavori che in ogni caso non sono più condivisi e né consentiti dagli indirizzi metodologici fissati dalla ricerca disciplinare, dagli studi e dalla cultura elaborata ormai da più di due decenni sui temi del restauro architettonico.Che il pericolo di crollo del Portico sia stato solo un pretesto per giustificarne la demolizione lo dimostra in modo incontrovertibile una dettagliata ed approfondita relazione tecnica, finanziata con fondi dell'Assessorato ai BB.CC.AA ed in possesso della Soprintendenza per i beni culturali di Enna, redatta dai proff. ingegneri e architetti Forlani - Gurrieri - Sposito. I tre professori nella loro relazione propedeutica per gli interventi di consolidamento e di restauro sulla Cattedrale, in relazione alle indagini tecniche effettuate, stabilivano che per il portico si dovessero effettuare solo interventi di restauro conservativo e di manutenzione rispetto invece ai rovinosi lavori di demolizione-ricostruzione contrariamente decisi, secondo un'arcana logica, dal progettista e direttore dei lavori arch. Renda Gaetano."

"A salvare il Portico da questi disastrosi interventi non sono servite purtroppo neppure le diverse Carte del restauro, norme e circolari che fissano le finalità, le operazioni consentite e, spesso, anche la corretta pratica operativa da adottare nei restauri. "

Arch. Francesco Fiscella - Comitato salvare Nicosia

 

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