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Manifattura Tabacchi - FI
Svolta americana
Luglio 2016

Venduta ad un fondo internazionale per 200 milioni di euro. Duecento milioni di euro per la svolta della Manifattura Tabacchi delle Cascine. Una svolta targata Usa. Che porta in dote anche nuove funzioni rispetto a quelle previste finora: non più solo case ma studentato e spazi per lo smart working. Il Gruppo Cassa depositi e prestiti (Cdp), attraverso la sua controllata Cdp Immobiliare, ha costituito una joint venture con il fondo internazionale Pw Real Estate Fund III LP finalizzata alla riqualificazione immobiliare del complesso che ospitava la Manifattura Tabacchi di Firenze. Di fatto si tratta di una vendita. Lo rende noto Cassa depositi e prestiti precisando che  il progetto, che prevede un investimento complessivo milionario che "ha l'obiettivo di restituire. Lo rende noto Cassa depositi e prestiti precisando che  il progetto, che prevede un investimento complessivo milionario che "ha l'obiettivo di restituire alla città un'area strategica per dimensione e posizione, attraverso il recupero di edifici industriali e la loro riconversione in un complesso di quasi 90.000 mq. L'intervento - spiega Cdp - garantirà la riqualificazione dell'area che sarà caratterizzata da un nuovo mix funzionale, che armonizza destinazioni ricettive, commerciali, di smart working e smart housing". Ancora non prevedibili i tempi dell'operazione, stimabili comunque in 3-4 anni.

Repubblica Firenze - 28 luglio 2016

 
Proposte della regione
Luglio 2004

Formalizzata la disponibilità a valutare una partnership con Fintecna Ex Manifattura tabacchi: 'manifestazione d'interesse' della Regione. Ogni iniziativa sull'eventuale acquisizione e utilizzo sarà valutata con il Comune di Firenze. La Regione Toscana guarda con attenzione all'ex Manifattura tabacchi di Firenze e al suo utilizzo futuro: con una lettera inoltrata ieri, il vicepresidente Angelo Passaleva ha infatti formalmente espresso l'interesse della Regione all'acquisizione del complesso immobiliare. Proprio il 28 luglio, infatti, scadevano i termini per l'invio delle 'manifestazioni di interesse' sull'area: con la sua missiva la Regione ha dichiarato la sua disponibilità a valutare una eventuale forma di partnership con Fintecna, la società partecipata dal ministero del Tesoro, per il recupero, la trasformazione e la valorizzazione del complesso immobiliare. L'intervento della Regione è legato al valore dell'ex Manifattura tabacchi nell'ottica della riqualificazione urbanistica di una parte importante della città di Firenze. Ogni iniziativa sull'eventuale acquisizione e utilizzo dell'area sarà comunque valutata di concerto con il Comune di Firenze. L'area dell'ex Manifattura tabacchi, a ridosso del Parco delle Cascine, è composta da 16 fabbricati per una superficie complessiva di circa 100mila metri quadri e una cubatura di oltre 500mila mc.

Ufficio Stampa Regione Toscana

 
Appello alla città
Febbraio 2003

Un appello alla città, al mondo della cultura e della scienza, per salvare dalla svendita la Manifattura Tabacchi L’onorevole Giovanni Bellini intervenendo alla presentazione della rivista La Nuova Città dedicata al tema GLI SPAZI DEL LAVORO che si è svoltavenerdì 7 febbraio 2003 presso la Camera del Lavoro di Firenze, ha dichiarato: Ieri il parlamento italiano ha trasformato in legge un decreto che prevede il passaggio della proprietà di numerose aeree e immobili ad una Finanziaria controllata dal Ministero del Tesoro, la FINTECNA, questa operazione è finalizzata alla vendita dei beni. Purtroppo rientra nella lista degli immobili la Manifattura Tabacchi di Firenze. Con il voto di ieri va a monte il protocollo firmato dall’ETI (Ente Tabacchi Italiani) , Il Ministero delle Finanze e il Comune di Firenze che prevedeva un riutilizzo dell’area e degli immobili a uso pubblico. Nel piano di prefattibilità che era stato predisposto era previsto la dislocazione nell’area di importanti istituzioni culturali, scientifiche, culturali e sociali pubbliche quali parte della Biblioteca nazionale, dell’Archivio di Stato, l’Emeroteca Regionale, la Sovrintendenza Archeologica, il Gabinetto Viesseux, l’Opificio delle pietre dure. Il Cinema teatro attualmente in funzione e un asilo nido. Con questo voto tutti questi progetti che avrebbero permesso una riqualificazione della città e delle proprie istituzioni culturali vengono gettati al vento, per dare spazio a futuri acquirenti di un’area estremamente "appetitosa" dal punto di vista della speculazione edilizia.

La città, la cultura della città, il mondo del lavoro e dell’ingegno devono impegnarsi affinché quest’area venga sottratta alla speculazione e torni ad essere l’area dove queste importanti istituzioni, site nella città, ma patrimonio di tutto il paese, possano svilupparsi. Alessio Gramolati, Segretario generale della CGIL provinciale, intervenendo all’iniziativa , ha aggiunto :"Sempre con maggiore forza, la CGIL di Firenze è attenta alle grandi trasformazioni della città, che sono frutto molte volte del cambiamento del modo di lavorare in questo paese. La CGIL non rincorre con nostalgia la vecchia fabbrica, ma rivendica con grande forza gli stessi diritti, la stessa solidarietà per chi lavora nel nostro tessuto produttivo in modo diverso e nuovo. Il rapporto, infine, con la Fondazione Michelucci, diverrà stabile per quanto concerne il contributo specifico che questa realtà culturale rappresenta; intendiamo infine dedicare molto spazio del nostro sito web (www.cgil.it/firenze/) alle iniziative, alle analisi, alle ricerche portate avanti dalla Fondazione perché diventino sempre di più patrimonio del dibattito culturale, politico e sociale della città .

Camera del lavoro di Firenze 7 febbraio 2003

 
Le premesse della vendita
Dicembre 2002

"Il Governo e la maggioranza di centro destra vendono l'ex Manifattura Tabacchi di Firenze che viene ceduta dall'ETI (Ente Nazionale Tabacchi) alla Finteca (Spa dell'ex gruppo IRI). La vendita alla Finteca nega di fatto tutti gli impegni precedentemente assunti con Palazzo Vecchio e con i privati. Si era arrivati alla stesura di un progetto integrato per l'utilizzo della manifattura per ospitare spazi per l'archivio di Stato di Firenze, per la Biblioteca Nazionale, il Gabinetto Viesseux, la Mediateca Regionale, la Soprintendenza archeologica e l'opificio delle Pietre dure di Firenze. Con la legge approvata ieri si nega, di fatto, la previsione per un utilizzo culturale dell'immobile. L'allarme arriva dalla Camera dove è stato convertito in legge il Dl del 24 dicembre 2002 scorso, nel quale sono state introdotte vendite di vari immobili dello Stato con l'intento di incamerare entrate che la Finanziaria 2003 ha previsto, ma non riesce a recuperare. Per Firenze in particolare questo vuol dire che la proprietà della ex manifattura tabacchi è stata passata alla Finteca, una finanziaria dello Stato che cercherà di realizzare da quell'area i massimi introiti possibili. Il blitz risale al 27 dicembre 2002, giorno in cui l'Eti (la Spa pubblica creata per privatizzare e dismettere parte del patrimonio dei Monopoli di Stato) ha venduto una quarantina di grossi immobili - tra cui l'ex Manifattura - alla Finteca (altra Spa pubblica dell'ex gruppo Iri) per creare liquidità. Ieri il decreto legge 282 del 24 dicembre 2002, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 301 è diventato Legge. A denunciare il fatto è il parlamentare dei Ds, Giovanni Bellini che ha cercato di far passare un emendamento che restituisse alla città quei sei ettari di terreno al confine con il Parco delle Cascine. "Ma il voto - commenta deluso l'onorevole - è stato contrario. L'unico immobile dell'ente tabacchi, fra tutti quelli presenti in Italia, che è stato restituito al Comune è quello di Cagliari. Per Firenze, nonostante i vincoli della soprintendenza su un immobile che risale agli anni '30, non c'è stato niente da fare". In altre parole: cittadella della cultura addio. "Sì, perchè la vendita alla Finteca nega di fatto tutti gli impegni precedentemente assunti con Palazzo Vecchio e con i privati. Si era arrivati alla stesura di un progetto integrato per l'utilizzo della manifattura per ospitare spazi per l'archivio di Stato di Firenze, per la Biblioteca Nazionale, il Gabinetto Viesseux, la Mediateca Regionale, la Soprintendenza archeologica e l'opificio delle Pietre dure di Firenze. Con la legge approvata ieri si nega, di fatto, la previsione per un utilizzo culturale dell'immobile". Resta, naturalmente, la destinazione urbanistica industriale che solo la concessione da parte del Comune di Firenze di una variante al piano regolatore, può superare. "Vero - allarga le braccia Bellini - ma il rischio è che, se il Comune nega la variazione, l'immobile possa restare inutilizzato chissà per quanto tempo". Però allo Stato servono soldi per rimpinguare le sue casse e far fronte alla Finanziaria. "Sì - replica il parlamentare - ma un immobile stimato catastalmente 220 miliardi di vecchie lire è già un patrimonio. E poi il Governo ha già speso i soldi che prevedeva di incassare dalla vendita degli immobili di proprietà dell'Eti". E' un altro "sogno" fiorentino che rischia di finire nel cassetto, a meno che il Comune non decida di acquistare quei 6 ettari di superficie, con oltre 108mila metri quadri calpestabili, di cui 3 ettari coperti, 500mila metri cubi di volume distribuiti in una quindicina di fabbricati. Oppure che una cordata di privati non si faccia avanti, si era già parlato di un possibile interesse del patron della Florentia Viola Diego Della Valle insieme alla famiglia di Luca Cordero di Montezemolo. Ma in questo caso almeno una parte dell'area non potrebbe non essere destinata a case, o a centri direzionali e commerciali. Palazzo Vecchio, per bocca dell'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, ha più volte ribadito l'intenzione di salvaguardare ad ogni costo la destinazione pubblica dell'area. Certo la "fame" di soldi dello Stato rischia di complicare l'operazione.di Paola Fichera

La Nazione, 7 Febbaio 2003