Archivio

2007
2006
Credits
 

 

 

 

 

 

 

Zibaldone arch.- 2006-07
"Palazzo privato"

Novembre-dicembre 2007

Fig. 1 - "Scala urbana"- Arezzo, palazzo in via S. Domenico. Tavola Arch. Sorini Tommasiello 1988. " Nel corso del XV secolo, paradigmatico periodo in Toscana per la nascita del capitalismo - nella storia del progressivo prevalere dell'attività residenziale privata su quella pubblica, la tipologia residenziale della classe dei patrizi della borghesia mercantile assume un'importanza predominante. Le case possono meglio affermare il prestigio e il nuovo ruolo politico sociale della classe che le realizza ( governo oligarchico) nelle aree più libere della penultima cerchia di Firenze, ai margini del vecchio centro. All'interno di questo processo si determina un fatto funzionale di straordinaria portata ai fini della storia urbana. Le grandi famiglie delle borghesia mercantile ricevono i clienti nella loggia connessa alla nuova casa." Giovanni Fanelli, Firenze, 1973.
"Comporre nel piano" omaggio a G.L. Massi

Settembre-novembre 2007

Fig. 1 - forma urbana - Anteprima tavola compositiva. Arch. M. Casamonti. "In un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto "nell'odore di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa che si può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia forma" che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo appare più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria diviene il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare sul corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione dei suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di esercitare ancora una autorità distruttrice. Gian Carlo Leoncilli Massi - Falaris - dic. 1991.
"Comporre nel piano" omaggio a G.L. Massi

Agosto-settembre 2007

Fig. 1 - "Il progetto impossibile"- Progetto per un il recupero dell'area Ex-Eridania - Parma. Tavola Arch.D.Spoletini. "In un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto "nell'odore di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa che si può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia forma" che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo appare più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria diviene il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare sul corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione dei suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di esercitare ancora una autorità distruttrice. Gian Carlo Leoncilli Massi - Falaris - dic. 1991.
"Comporre nel piano" omaggio a G.L. Massi

Giugno-agosto 2007

Fig. 1 - "Un tempio per Firenze"- Progetto per un Danteum fiorentino. Tavola compositiva Arcch. G.Sannella A.Toni. "In un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto "nell'odore di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa che si può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia forma" che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo appare più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria diviene il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare sul corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione dei suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di esercitare ancora una autorità distruttrice. G.L.M. - Falaris - dic. 1991.
"Comporre nel piano" omaggio a G.L. Massi

Aprile- giugno 2007

Fig. 1 - S. Miniato a Monte, Firenze - Progetto per un Danteum fiorentino. Tavola compositiva Arch. Laura Bergonzoni. "In un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto "nell'odore di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa che si può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia forma" che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo appare più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria diviene il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare sul corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione dei suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di esercitare ancora una autorità distruttrice. G.L.M. - Falaris - dic. 1991.
"Comporre nel piano" omaggio a G.L. Massi

Marzo-aprile 2007

Fig. 1 -S. Miniato a Monte, Firenze - Progetto per un Danteum fiorentino. Tavola compositiva Arch. Laura Bergonzoni. "In un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto "nell'odore di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa che si può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia forma" che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo appare più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria diviene il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare sul corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione dei suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di esercitare ancora una autorità distruttrice. G.L.M. - Falaris - dic. 1991.
"Comporre nel piano"
Febbraio 2007
Fig. 1- Landerbank, Vienna - Progetto di Otto Wagner, 1883-84. Tavola compositiva Arch. G. Leoncilli Massi. "In un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto "nell'odore di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa che si può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia forma" che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo appare più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria diviene il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare sul corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione dei suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di esercitare ancora una autorità distruttrice. G.L.M. - Falaris - dic. 1991.
"Memoria" omaggio a G.L. Massi
Gennaio 2007
Fig. 1- Velario, per la chiusura del Portico di Spoleto. Tavola Arch. G. Leoncilli Massi. Memoria: "in un mondo dove tutto è stato già detto il nuovo va colto "nell'odore di stantio del non aver più nulla da dire. Il che significa che si può continuare ad avere "nuove idee in merito alla vecchia forma" che la memoria può riattivare proprio là dove nulla di nuovo appare più possibile. L'architettura come esercizio delle memoria diviene il modo privilegiato, quanto quello di costringersi a lavorare sul corpo infetto dell'architettura in una continua contaminazione dei suoi principi di ragione in funzione di una metamorfosi-rigenerazione che eviti alla stessa di riprodursi come razionalità pura capace di esercitare ancora una autorità distruttrice. G.L.M. - Falaris - dic. 1991.
"Scala urbana"
Dicembre 2006
Fig. 1- Scala urbana, Bologna, tavola Arch. M. Carmassi. "Legata al tema della riqualificazione delle nuove espansioni della città contemporanea è la proposta a scala urbana elaborata per la città di Bologna in occasione della XVII Triennale di Milano. L'aspetto collettivo e civile è prevalente in questo progetto, che investe sia l'allestimeno di spazi all'aperto sia la definizione di architetture pubbliche per eccellenza tra cui la grande galleria della Fiera. La proposta non prevede la demolizione degli edifici esistenti ne la realizzazione ex novo di infrastrutture di servizio, ma solo l'utilizzazione degli spazi liberi disponibili e il recupero di alcune aree ed edifici dismessi. I temi principali sviluppati riguardano una maglia di isolati a Corte che si raccorda a quella esistente".
Forma urbana
Giugno-novembre 06
Fig. 1- Forma urbana, Firenze, tavola compositiva; M. Casamonti. "Nel classicismo del rinascimento brunelleschiano, all'interno del gesto del ritrovare l'autorità degli Antichi, al di la delle valenze universali e metafisiche dei codici neoplatonici, si fonda nella storia dell'architettura una cogente conquista della tridimensionalità delle forme in tutti i suoi aspetti: dal metodo al nuovo repertorio la cui sintesi formale rimane ancor oggi profondamente attuale. Di pari passo al diffondersi e del consolidarsi dello stile plastico delle pittura che con Masaccio e Michelangelo raggiunse la sua apoteosi, la ricerca formale brunelleschiana informa l'architettura mediante una completa costruzione volumetrica. Il classicismo umanistico e l'esemplare nitore di Brunelleschi forniscono delle informazione esaurienti per operare la netta distinzione tra impianto e aggettivazione formali" L.P.
 
Villa Laurentina
Gennaio-Giugno 2006
Fig. 1- Laurentina, Villa di Plinio il Giovane, Anzio; tavola compositiva. "Miraris cur me Laurentinum, vel, si ita mavis, Laurens meum tantopere delectet ? ...Villa usibus capax, non sumptuosa tutela; cujus in prima parte atrium frugi nec tamen sordidum: deinde porticus in O literae similitudinem circumactae, quibus parvula, sed festiva area includitur: egregium hae adversum tempestate receptaculum, nam specularibus, ac multo magis imminentibus tectis muniuntur.. Est contra medias cavaedium hilare: mox triclinium satis pulchrum" V'era primieramente un atrio modesto; ma non sordido; e quindi un portico, o peristilio di forma circolare dal quale era racchiusa una area piccola, ma gioviale, ricettacolo egregio contro la malvagità delle stagioni..." Institut Français d'Architetture"
S. Eligio degli Orefici
Dicembre-Gennaio 2005-06
Fig. 1- S. Eligio degli Orefici, Roma. La chiesa di S. Eligio degli Orefici è detta "Opera di Raffaello da Urbino". L'inizio delle costruzione è successivo al dicembre 1514 quando è documentata ancora l'esistenza della vecchia chiesa di S. Eusterio. " E’ una delle pochissime architetture superstiti di Raffaello. Si trova su di una strada trasversale a via Giulia, la grande arteria tracciata da Giulio II. Non ancora completata alla morte di Raffaello, nel 1520, i lavori furono proseguiti da Baldassarre Peruzzi che la condusse a termine dopo il 1526. La facciata della chiesa, crollata nel 1601, fu ricostruita ad opera di Flaminio Ponzio, che si mantenne fedele al progetto originario di Raffaello. L’interno è a pianta centrale a croce greca, con una splendida cupola emisferica su tamburo attribuibile al Peruzzi.."
S. Gimignano
giugno-ottobre 2005
Fig. 1- Antica Pieve S. Gimignano. L'architettura romanica religiosa nel territorio dell'antica Repubblica sense: "durante i lavori di restauro del pavimento sono stati ritrovati frammenti di quello antico in coccio pesto e la parte basamentale della primitiva abside centrale insieme a modeste tracce delle absidi minori...la presenza dei pilastri addossati alla parete interna delle facciata con le modanature sul basamento, le stesse dimensioni ampie delle navate minori e soprattutto i numerosi esempi di antiche pievi con tre absidi sporgenti rendono probabile questa forma planimetrica anche per la chiesa di S. Gimignano." S. Gimignano, I. Ceccherini.