La nuova Data del Palazzo Ducale - Piazza Mercatale Urbino
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Il restauro

Il restauro della Data del palazzo Ducale di Urbino: un' autentica débâcle per l'architettura di Giancarlo De Carlo

Riportiamo l'appello lanciato dal comitato spontaneo per la difesa della Data di Urbino. www.doppiah.com . " Scusate se vi inviamo questo appello di aiuto, ma stiamo sensibilizzando l'opinione pubblica e gli enti preposti per la difesa dei Beni Culturali e Ambientali per non fare sfregiare l'ennesimo monumento storico. La situazione è questa: in Urbino -centro storico- "Patrimonio mondiale dell'Unesco", si sta attuando un restauro, quello della Data, in un sito delicatissimo in cui gli unici interventi possibili sono di restauro filologico, questo non sta accadendo. Si sta attuando un restauro in cui la firma dell'architetto rimarrà indelebile nella facciata di uno dei monumenti più belli del mondo. Se volete partecipare a questa campagna di sensibilizzazione, potete visitare il sito www.doppiah.com dove è approfondita la questione e inviare questa e-mail ad altre persone."

Commenti

Vi ripoprtiamo alcune delle citazioni prese dalla rivista quadri e sculture anno 2000 n. 36

"Il più bel palazzo del mondo, Kennet Klark"

"La vista del palazzo ducale è uno dei più belli spettacoli architettonici del mondo. Si può dire che non ha eguali neppure tra i palazzi del Rajastan" David Selbourne

"I barbari ad Urbino" da "Quadri e sculture". Rivista d'arte anno 2000 n. 36. "Ho visto il dettagliato progetto dell'Arch. De Carlo ed il restauro delle stale del palazzo Ducale di Urbino, costruite da Francesco di Giorgio Martini tra il 1487 e il 1492. Non è un restauro filologico." Sir Ernst H. Gombrik

"Generalmente quando si restaura qualcosa il principale problema è avere rispetto per ciò che si sta restaurando..specialmente quando si tratta di un capolavoro di un genio come Francesco di Giorgio. Sir Denis Mahon

"Vorrei sperare che il modello adottato per il restauro delle stalle cerchi di essere coerente con la costruzione dell'area che si apre ai piedi del palazzo e del meraviglioso complesso dei bagni di Federico." Keith Christiansen

"..Il grande teatro delle meravilglia federiciana, l'orma alla quale Luciano Laurana aveva confidato il modo stesso (e non un modo soltanto) di ammirare l'intelligenza e la bellezza del progresso civile, è ora una raccolta non solo simbolica di quelle banalità economicistiche e di bassissima funzionalità, che il pressapochismo italiano scarica sempre sul dorso dell'arte. Nonostante il progresso." Andrea Emiliani

Osservatorio

Le riviste storiche dell'architettura italiana a tutt'oggi non si sono occupate del problema. Già a tutt'oggi - gennaio 2001 - luglio 2006 nel nostro panorama nazionale l'editoria specializzata non si è occupata del problema. Non è un caso isolato purtroppo. Possiamo solo sperare che la cultura del restauro possa diventare argomento più diffuso e sentito dai cittadini e dagli editori del settore.

Palazzo Ducale
La nuova Data

Fig. 1 - Palazzo ducale di Urbino. La nuova Data, sezione dell'intervento dell' Arch. De Carlo. L'edificio della Data ducale interessa tutta la lunghezza della piazza del Mercatale e sarebbe adibito a spazio espositivo su due livelli con copertura.

Fig. 2 - Palazzo ducale di Urbino. Planimetria del Palazzo Ducale. Laurana lasciò Urbino nel 1472, lo sostituì Francesco di Giorgio Martini che portò l’opera quasi a compimento, provvedendo anche alla definizione della parte decorativa della facciata ad ali che guarda verso l’interno della città.

Fig. 3 - Palazzo ducale di Urbino. Plastico. Veduta generale del progetto:, è visibile la nuova copertura curvilinea che dovrebbe coprire per intero la luce della Data.

Fig. 4 - Palazzo ducale di Urbino. Plastico. Sezione del progetto: in primo piano la copertura curvilinea ad "s" che andrebbe a occupare l'intera lunghezza della Data. All'interno verrebbe ricavato uno spazio espositivo a due livelli.

Visita di Vittorio Sgarbi che ha compiuto un sopralluogo alla Data, studiando le facciate e gli intonaci dei palazzi

Risultato: i lavori alla Data non si bloccano, l'intervento va concluso, ma non in contrasto con l'esistente; bisogna trovare una soluzione adeguata soprattutto per quanto riguarda la copertura. Non c'è stato il temuto scontro sull'ex Orto dell'Abbondanza. Il sottosegretario per i Beni Culturali ha detto, infatti, esplecitamente di non volere fare "guerre di religione" ma di ricercare un "accordo per non sovrastare il luoghi della memoria".Occorre, a suo avviso, mascherare o mutare la "tettoia" di copertura. Sgarbi ha avuto parole di apprezzamento per il lavoro "corretto" dell'architetto Giancarlo De Carlo nel restauro della Rampa, in particolare per le soluzioni non invasive adottate, tipiche di chi si mette al servizio dell'architettura esistente: "Se l'integrazione si fa sentire forte può essere bella in sé - ma sbagliata nel sito in cui viene posta.

Revisione

Si può pensare che De Carlo possa fare una revisione del progetto secondo queste linee". Ed ora? "Il direttore centrale Cecchi contatterà l'architetto De Carlo per sottoporgli le linee guida del Ministero".Insomma, questa "tettoia", così definisce Sgarbi la copertura, non si deve "sentire o vedere". Riguardo i lavori, l'architetto della Soprintendenza De Martinis ha spiegato che l'intervento è stato tutto finanziato: 3 miliardi circa per il consolidamento delle mura e 8 miliardi per il resto, comprese la struttura interna, in fase di allestimento. Sgarbi, accompagnato nella visita dal direttore centrale Cecchi, dal nuovo soprintendente per i beni architettonici Scoppola, dal sindaco di Urbino Galuzzi con il quale ha avuto scambi di battute amichevoli, da numerosi cittadini e ammiratori, ha voluto anche visitare la mostra su Papa Albani che ha apprezzato molto, quella su Nini, la Cappella di Santa Chaira e il Palazzo Ducale. Urbino 10 luglio 2001

Fermate quel restauro

La Data di Urbino, la parte del Palazzo dei Montefeltro, cioè, edificata da Francesco di Giorgio Martini tra il 1487 e il 1492 per ospitare le scuderie ducali, sta per subire un intervento di recupero secondo un progetto di Giancarlo De Carlo che muta radicalmente l'architettura originaria. Esaminati i documenti, la rivista Quadri & Sculture ha lanciato una campagna internazionale di sottoscrizione per fermare i lavori. Aprono le tre opinioni in pagina, rilasciate a Quadri & Sculture il 28-05-1999 da Keith Christiansen, Jayne Wrightsman Curator presso il Metropolitan Museum of Art, New York, e, rispettivamente il 23-03-1999 e il 27-02-2000, dai due maggiori storici dell'arte viventi, Sir Ernest H. Gobrich e Sir Denis Mahon. I dettagli del progetto, con altri commenti, sono alle pagina 26-37 nel numero 36 di Quadri & Sculture anno 2000."

Informazione

Crediamo sia altrettanto indipensabile fornire una documentazione più dettagliata in grado di consentire ai cittadini di osservare e riflettere su quello che sarà il risultato finale di un progetto delicato come questo. Vorremmo quindi riflettere anche sul risultato e soprattutto sull'idea che ha consentito a questo "architetto" di poter intervenire in una maniera cosi' invasiva nel cuore delle città di Urbino.

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Tavola Lucia Castelli M.G Barzotti- Sansepolcro
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