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Città di S.Miniato Alto (PI) a cura del Circolo di Studio su S.Miniato 2010 (pag. in allestimento)
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La città

La Grande Officina dei cortili 'fiorentini'

Luglio Cortili privati di scuola fiorentina, della bottega dei fratelli Baglioni architetti e legniaioli fiorentini. Poco conosciuti perchè non visitabili e non inseriti in una rete museale, ma di grande valore, perchè opera di artisti che hanno reso Firenze la città degli palazzi mercantili. Ugolino Grifoni, notabile del Duca Cosimo I, fu il primo a trapiantare un intera generazione di architetti che realizzò un sorta di 'seconda Firenze' civile con un vasto repertorio di palazzi dai "nudi campi d'intonaco". Edifici con "facciate appena segnate da membrature spoglie di ogni ornamentazione", con spazi centrali molto ricercati sino al fiorire di grandi capolavori del laterizio facciavista.

SS. Annunziata, la 'pianta centrale' nel Valdarno

Giugno Detta la Nunziatina, ricostruita nel 1522 in sopraelevazione del vecchio oratorio ottagonale del sec XIV che apparteneva alla vecchia compagnia della SS. Annunziata. Il complesso comprende un ampio cortile interno. Dell'edificio preesistente sono state ritrovate le paraste ottagonali con capitelli a foglie d'acqua in pietra serena. Il complesso è tutto in laterizio secondo il repertorio dei materiali del Valdarno Inferiore. L'interno è stato ampiamente ristrutturato e decorato nel seicento e settecento a cura della famiglia Roffia..

Palazzo Grifoni: le facciate in mattoni

Marzo Il magnifico palazzo costruito da Ugolino Grifoni a metà del '500 a S. Miniato Alto fu distrutto per metà da mine nella seconda guerra mondiale e ricostruito nel 1996-99. Si tratta di un caso importante e discusso di anastilosi di un edificio storico. A seguito di ricerche del CdS risulta che la grande fronte in mattoni è stata intonacata durante i lavori e la nuova facciata tinteggiata di giallo. Il palazzo che aveva esportato a Firenze, in piazza SS. Annunziata, (palazzo Budini-Gattai) la scuola del laterizio del Valdarno Inferiore ha perso in maniera irreversibile l'aspetto originario costituendo un caso sui generis di restauro in Stile del '900.

La nuova Chiesa di S.Stefano e Martino

Settembre 2010 La nuova Chiesa parrocchiale a S. Miniato Basso è stata consegnata nel 2008 e realizzata dai progettisti Arch. Silvia Lensi e Ing, Sergio Gronchi. Il progetto rappresenta la nuova forma liturgica di un edificio sacro con una pianta che ripropone il tema umanistico della centralità. L 'edificio è di modeste dimensioni, situato lungo la direttrice statale, tosco romagnola dove si è sviluppato l’insediamento urbano originario, ed è rimasta fino ad oggi l’unica chiesa di tutta la frazione di San Miniato Basso e del suo territorio. L’area d’intervento di proprietà della parrocchia, individuata nel P.R.G. come zona F1, si trova nei pressi della chiesa attuale e si sviluppa dalla strada Tosco Romagnola Est verso la collina di San Miniato in direzione Sud.

Zibaldone
Romanico in laterizio

 

 

 

 

 

Archivio

Ex Monastero e Conservatorio di S. Chiara: il muro di mattoni e pietra serena. Fondato nel sec. XIII su un precedente insediamento benedettino L'attuale conservatorio fu costituito nel Settecento per volere del duca Leopoldo. Completato nel 1785 per le suore francescane. Nel 1861 divenne la scuola municipale femminile che fu laicizzata nel 1904. Il progetto complessivo del percorso museale comprende: la chiesa esteriore del convento , la cappella dedicata a S. Maria Maddalena e alcune stanze del convento tra cui l'antico coro delle monache. La chiesa si presenta nella sua ristrutturazione seicentesca e conserva notevoli opere d'arte. L'edificio è stato costruito interamente in cotto e listature di pietra serena con una grande facciata su via Roma. E' lo stesso registro di facciata della nunziatina e del monumentale palazzo Grifoni.

Palazzo del seminario: la facciata, prontuario di frasi dei padri della chiesa. L'edificio del Seminario è sorto in un'area dove si trovavano case e botteghe addossate alle mura castellane; infatti l'andamento sinuoso della cinta muraria ha condizionato la facciata poliedrica della costruzione. Le figure allegoriche entro i medaglioni e le iscrizioni con le sentenze dei Padri della chiesa furono affrescate dal pittore fucecchiese Francesco di Pietro Chimenti nel 1705. Al piano terreno alcuni sporti a "T" testimoniano la destinazione a bottega artigiana medievale delle primitive costruzioni. Piazza del Duomo.

Convento di S. Francesco, un complesso in laterizio arroccato sulla collina. Fondato nel 1211 poco dopo il riconoscimento delle regola francescana, probabilmente nel luogo dove sorgeva un oratorio dedicato a S. Miniato. Si tratta di un grandioso complesso frutto di numerosi ampliamenti e ristrutturazioni le cui stratificazioni sono visibili anche in facciata. Costruito interamente in mattoni secondo la scuola del Valdarno Inferiore. All'interno del convento du eleganti chiostr, "Si narra che nel 1211 San Francesco, ospite a quel tempo a San Miniato, ricevette in dono questo luogo e qui decise di fondare il suo convento. I primi lavori riguardarono la chiesa e degli ambienti a uso di convento e sagrestia. In seguito, dalla prima metà del 500, vennero costruiti una parte abitativa sopra il chiostro annesso alla grande chiesa, il vecchio refettorio (che poi divenne una palestra) e una cappella dedicata a Ludovico d’Angiò."

Palazzo Formichini, costruito nella prima metà del Cinquecento da Filippo di Baccio d'Agnolo, su commissione di Messer Vittorio di Battista Buonaparte e di e di sua moglie antonia di Bindo Portigiani. In quel periodo alcune famiglie nobili famiglie sanminiatesi rinnovarono le loro dimore volendole più comode, eleganti e fastose, in linea con il gusto e le caratteristiche dell'imperante rinascimento fiorentino. E' da ritenere che dopo la conquista fiorentina di San Miniato (1369) e la conseguente integrazione, compreso il riconoscimento di "nobili" fiorentini" ai nobili sanminiatesi. "la rappresentazione delle forme nelle spazio Oggi giorno essere presenti sul web è indispensabile se vuoi farti conoscere raggiungendo l’ampio pubblico online ma molte associazioni benefiche non hanno la disponibilità economica per creare il proprio sito di rappresentanza"

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