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Palazzo Serristori
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Palazzo Serristori
Firenze | sec XVI
Aprile 2013
. B -A
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Palazzo di città di Lorenzo Serristori, scenografica dimora 'sull'acqua'.

"Ovviamente quello che rimane di questa ricercata architettura del Cinquecento che dominava la sponda verso la Torre San Niccolò e la Pescaia, attualmente Lungarno Serristori. Le trasformazioni imperiose di fine secolo XIX hanno profondamente alterato il nucleo originario con una nuova facciata e spostato il baricentro verso il nuovo viale, poi le trasformazioni contemporanee che ne hanno stravolto la pianta con la destinazione d'uso ad appartamenti. Un Palazzo imponente che fu intimamente legato alla Pescaia e al fiume Arno con precise relazioni con l'altra parte della città. Più che un semplice palazzo sarebbe corretto definirlo 'un articolato complesso architettonico' che stabiliva relazioni e si integrava solidamente con il Giardino interno, con il Ponte alle Grazie, con la Gora della Mulina e il Fiume Arno. Costruito sul fiume sin dell'idea progettuale originaria, della Pescaia di San Niccolò era parte integrante e ne costituiva una parte strutturale. Era dotato anche di un 'corridore privato' che dal palazzo percorreva il balcone sul fiume arrivava sin al Ponte Alle Grazie. Una costruzione pensile panoramica che si allungava per centinaia di metri parallela al fiume, sulla Gora sino allo sbocco del Ponte.

Questa dimora, erede della 'scuola fiorentina' e contemporaneo del nuovo palazzo di Giannozzo Pandolfini in via San Gallo, era composto da tante parti, ognuna con una direzione diversa ed aveva un grande Giardino verso l'Arno, affacciato sull'acqua, attualmente conservato in parte come verde condominiale interno della proprietà.

(L.b.c.)

"L''attuale configurazione dell'edificio è legata agli imponenti interventi urbanistici promossi negli anni di Firenze Capitale (1865-1871), in particolare dal 1870 circa, quando si dette avvio ai lavori per l'apertura dei nuovi lungarni. Per quanto concerne questo tratto venne espropriata una lunga striscia di terreno (comprendente la 'passeggiata' con tutte le sue piccole costruzioni), rendendo necessario, come accadeva per molti altri palazzi storici posti lungo l'Arno, un intervento sull'antica fabbrica per voltarla verso il fiume. Alfredo Serristori, allora proprietario, si rivolse così all'architetto Eugenio Falciani che, entro il 1873 (come risulta dalla memoria posta sul lato che guarda alla piazza), ridisegnò la costruzione erigendo gli attuali due avancorpi laterali e rinnovando la disposizione degli appartamenti interni, secondo quei concetti di classicità e decoro dominanti l'architettura fiorentina del tempo".

Testo tratto da 'Repertorio delle Architetture civili di Firenze' - C.Paolini.

"Il nucleo originario dell'edificio risulta edificato tra il 1515 e il 1520, anno nel quale Alesso Baldovinetti ne fa menzione nei suoi Ricordi, dicendolo costruito per volontà di Lorenzo Serristori dietro la chiesa di San Gregorio (che si trovava in piazza de' Mozzi dove è ora il museo Bardini), "sulla gora delle mulina", che al tempo correva parallela al fiume dalla porta di San Niccolò fino al ponte alle Grazie, azionando appunto due grandi mulini. Nella pianta del Buonsignori del 1584 si rileva chiaramente come l'edificio già avesse sul Renaio una facciata ad angolo al pari dell'attuale, con un ampio corpo di fabbrica a un lato del quale si addossava uno degli edifici dei mulini, e con sul retro un esteso giardino di disegno geometrico, con vialetti, aiuole e alberi, più volte ricordato dai cronisti del tempo tra i maggiori della città. "La rappresentazione, inoltre, sembra restituire l'immagine di un tipico palazzo cinquecentesco fiorentino, con il cortile centrale, le facciate divise da cornici marcapiano ed un importante portale ad arco a tutto sesto quale ingresso principale sul fronte verso il Renaio" (Zuffanelli)".

Testo tratto da 'Repertorio delle Architetture civili di Firenze' - C.Paolini

"Tra il Seicento e i primi dell'Ottocento le notizie reperibili sono per lo più in relazione ai molti lavori promossi dai proprietari proprio in questi spazi esterni sulla gora e verso il greto dell'Arno (vi lavorano tra gli altri Gherardo e Pier Francesco Silvani, Antonio Maria Ferri, Ferdinando Ruggieri e Bernardino Ciurini), fino alla realizzazione della cosiddetta 'passeggiata Serristori' (1803-1806), progettata da Giuseppe Manetti e arricchita, lungo il percorso, da piccole costruzioni adatte al riposo e al belvedere, compreso un 'kaffeehaus' costruito sopra una delle pigne del ponte alle Grazie. La fama della passeggiata, come le tante migliorie apportate alla residenza nel corso del tempo, resero il palazzo degno di ospitare uomini potenti e illustri, tra i quali Gioacchino Murat, Nicola Demidoff (Nikolaj Nikitic Demidov, che affittò il palazzo nel 1824) e vari membri della famiglia Bonaparte, tra i quali Giuseppe, re di Spagna e fratello di Napoleone, qui morto nel 1844."

Testo tratto da' Repertorio delle Architetture civili di Firenze' - C.Paolini

     
     
     
     
     
     
     
   

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